Un percorso, quello su cui hanno trovato la sintonia il segretario del Pd e Silvio Berlusconi, che riguarda in primis la legge elettorale, ma anche la riforma del titolo V della Costituzione, ma che soprattutto che di fatto allontana le elezioni a data da destinarsi.
Un risultato che non può che essere apprezzato a Palazzo Chigi, da cui viene interpretato come un segnale a procedere insieme per quanto riguarda la riforma del Paese. E l'apprezzamento da Palazzo Chigi non tarda ad arrivare, in riferimento proprio “alla necessità della riforma costituzionale e della legge elettorale che tenga insieme le forze della maggioranza e i principali partiti dell’opposizione”. Insomma, dal premier arriva l'interpretazione più favorevole, vale a dire quella della “legge condivisa” che sembra fatta apposta proprio per compattare la maggioranza e in particolare rassicurare Angelino Alfano e acquietare le fibrillazioni di NCD, sempre più in allarme rispetto al duo “Matteo-Silvio”. In particolare, per quanto riguarda il dichiarato scopo comune di “rafforzare il bipolarismo” e togliere il potere di ricatto ai “partitini”.
Insomma, Letta incoraggia il segretario del Pd: “Utile che in questi giorni si stiano accelerando, a partire dall’iniziativa del segretario, i tempi di un processo riformatore assolutamente necessario. E crediamo fondamentale – fa sapere – che già prima delle elezioni europee si arrivi ad avere la nuova legge elettorale e le prime due letture della riforma costituzionale sul titolo V e sulla fine del bicameralismo paritario”.
Tirando le conclusioni, si può dire che l’accordo complessivo siglato con il Cavaliere allontana la possibilità di elezioni politiche anticipate e abbinate alle europee del 25 maggio; il vantaggio per la linea tenuta dal segretario del Pd sarebbe maggior tempo e tranquillità per lavorare sulla legge elettorale, in modo da mettere insieme la volontà di trovare un punto di raccordo sulla riforma il più possibile condiviso, che venga incontro anche alle richieste di Angelino Alfano.