L’eredità intellettuale di un economista di fama internazionale che ha studiato alcuni fra i nodi fondamentali dell’economia e delle società contemporanee. Giacomo Becattini attualità della lezione di un economista “completo” è il titolo del convegno di due giorni incentrato sul contributo scientifico del docente, professore emerito dell’Università di Firenze scomparso all’inizio di quest’anno, che prenderà avvio giovedì 14 dicembre nell’Aula Magna dell’Ateneo fiorentino (piazza San Marco, 4 – ore 9.30).
Il convegno – organizzato dai Dipartimenti di Scienze per l’economia e l’impresa e di Scienze politiche e sociali e dalla Scuola di Economia e Management Unifi – inizierà dopo i saluti del rettore Luigi Dei, con la sessione dedicata alla personalità scientifica di Becattini.
Nel pomeriggio il convegno si sposterà alla Biblioteca di Lettere e filosofia dove saranno protagoniste le testimonianze degli studiosi italiani e stranieri sui temi cari a Becattini relativi alle trasformazioni economiche e sociali (Sala Comparetti, piazza Brunelleschi, 4 – ore 14.30).
Il giorno successivo, venerdì 15 dicembre, il convegno – che si svolge con il supporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze – riprenderà alle 9.30 al polo delle Scienze sociali con una sessione – in lingua inglese – dedicata all’eredità intellettuale di Becattini e alle linee di ricerca socio economica del futuro (Edificio D6 – via delle Pandette, 9).
Professore ordinario di Economia politica alla Facoltà di Economia, dove ha mantenuto la cattedra sino al 1999, Becattini è stato uno dei massimi esperti mondiali del pensiero degli economisti inglesi vittoriani e in particolare di Alfred Marshall. Ha incrociato questi studi con quelli sullo sviluppo economico della Toscana e dell’Italia, dando vita, a partire dagli anni Settanta del secolo scorso, a uno dei filoni di ricerca e di politica economica più fertili degli ultimi decenni, cioè quello che ruota intorno ai concetti di distretto industriale e di sviluppo locale. Accademico dei Lincei e della Colombaria, membro di numerose altre accademie e società scientifiche italiane ed estere, dal 1993 al 1995 è stato presidente della Società Italiana degli Economisti. E’ stato inoltre fra i fondatori dell’Istituto regionale per la programmazione economica della Toscana (IRPET) e della “libera scuola” di Artimino sullo sviluppo locale.