Leopolda 10, una mostra per non dimenticare e poi via nel futuro

Firenze –  Matteo Renzi in anticipo alla Leopolda. Lo fa con l’inaugurazione della mostra di fotografia del grande Tiberio Berchielli, uno dei grandi fotografi cittadini che ebbe la ventura di starsene accanto al Renzi premier diventando il forografo uficiale di Palazzo Chigi. Un momento emozionante, cui si fa trovare in prima fila l’assessore alla cultura del Comune di Firenze Tommaso Sacchi.

E se fisicamente l’ex premier si spende a vantaggio di giornalisti e visitatori prima dell’apertura ufficiale di questa sera (ore 18), la sensazione che gli occhi della politica italiana siano puntati lì, alla vecchia stazione leopoldina, è tangibile. Intanto, da parte dell’ex casa politica di Renzi giunge un invito ai suoi neanche tanto velato a starsene a casa, rintuzzato da un Luca Lotti assente ma piccato, che commenta che i divieti non ci devono essere. O dal murale firmato dallo street artist “Tvboy” (lo stesso del famoso bacio fra Salvini e Di Maio) che ieri notte ha dipinto una “Italia Morta vivente” in cui giganteggia un Renzi ritratto a guisa di zombie, a segnalare che comunque l’esperimento, come qualcuno lo definisce, non lascia indifferenti nessuno: nè dentro, nè fuori il palazzo.

Fisicamente, si diceva, Renzi è già lì. Ma, con tattica napoleonica, precorre i tempi anche politicamente, inviando una e-news straordinaria, dedicata alla giornata odierna, in cui, illustrando il programma, dà anche sia pure in sintesi, alcune “dritte” per i contenuti della nuova creatura.

Intanto, il cambiamento. “Nell’edizione numero 10 la Leopolda cambia. Cambia come sempre, restando fedele ai suoi valori che hanno fatto di questo appuntamento un momento irrinunciabile della vita politica italiana. Cambia più di sempre perché quest’anno è l’anno di Italia Viva, la Casa che stiamo costruendo tutti insieme”.

Poi, il business plan per l’Italia. Non cambia solo la Leopolda, ciò che cambia è il Paese: niente nostalgia, sguardo al futuro. Epperciò punto sulle sfide ambientali, infrastrutturali, economiche dei prossimi anni ma anche su “come saranno le città inteòligenti di domani”.  Una tappa importante questa del bando alla nostaglia, senza dimenticare il passato, rappresentato anche dalla mostra e dal ricordo del grande Tiberio Berchielli.

Guerra, ovvero quella più terribile delle ultime ore, il massacro dei curdi. E dunque, non solo le terribili mmagini del massacro, ma anche un collegamento con Kobane, la città martire due volte, “per parlare con alcune meravigliose ragazze curde che stanno combattendo contro l’allucinante aggressione turca”.

Di famiglia si parlerà sabato mattina con la presentazione del Family Act, con Elena Bonetti. Un intervento che avrà anche un profondo significato politico, mettendo sul piatto la contrarietà a Quota 100, per dirottare quei soldi (20 miliardi in tre anni),  “ai giovani, alle coppie, alle famiglie, agli stipendi e ai servizi”.

Poi i tavoli di lavoro, una cinquantina, “base di partenza di un vero e proprio programma di Italia Viva, che dunque partirà dal basso e che sarà arricchito nelle prossime settimane dal contributo di chi vorrà iscriversi”.

Tradizione rispettata anche per quanto riguarda il lancio della nuova star femminile, che quest’anno ha le vesti di Isabella Conti, trentasettenne sindaca anti-cemento di San Lazzaro.

Pomeriggio, presentazione (17.30 inizio della cerimonia) del simbolo. Domenica mattina, intervento di Teresa Bellanova e del padrone di casa alle 12.  Evento che si potrà seguire in diretta sul La7. Inutile ricordare che, inevitabile e senza veli, impietosa e anche un po’ crudele, comincerà da stasera (non contando l’abbondante messe di previsioni e scommesse che l’ha preceduta) la conta di chi c’è e chi non c’è. Anche se il vero timore, espresso anche dal governatore toscano Rossi, è che ci si possa trovare di fronte a una “scissione a rate”. Magari dopo le ormai prossime elezioni regionali.

 

 

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