Pubblichiamo la nota dell'esponente radicale Massimo Lensi: "Nella sua ultima Enews scopriamo che Matteo Renzi non vuole eliminare le Province. Un capitoletto della sua letterina telematica titola, infatti: 'Eliminazione dei politici delle Province'. Probabilmente è un errore, ne siamo sicuri, altrimenti verrebbe da pensare all’avvento della profezia di Brecht: 'Prima di tutto vennero a prendere gli zingari…'.
"D’altra parte la confusione regna sovrana – prosegue la nota – fino a qualche giorno fa Matteo Renzi sosteneva che l’abolizione della Province era dietro l’angolo, forse contenuta nel disegno di legge del ministro Del Rio. E così non è! Le vecchie Province vengono, infatti, sostituite, nel ddl Del Rio, dalle 'nuove' Province (e dalle città metropolitane), enti di secondo livello, a un costo superiore a quello del mantenimento della vecchia filiera istituzionale, come più volte ha dimostrato l’Upi. Non sono nemmeno aboliti i consigli e gli organi esecutivi, sostituiti da un macchinoso schema di nuovi organi composto da Sindaci e Consiglieri comunali eletti con voto ponderato e altri effetti speciali. Per non parlare della spartizione di competenze e funzioni, entrando qui in gioco le ‘autonomie funzionali’ e altri soggetti economici a rete del territorio.
Insomma, alla fine il dubbio è legittimo: di cosa sta parlando l’ex presidente della Provincia di Firenze Matteo Renzi in toni così vittoriosi? Forse proprio dell’eliminazione (ovviamente, politica) dei politici delle Province? Forse se avesse scritto 'abolizione' avremmo capito meglio, ma così non è stato, ma è dal particolare che si capisce meglio l’insieme di un progetto. Un gran brutto progetto".