Leniterapia: campagna per rendere effettivi i diritti dei malati

Firenze –  Una ampia e intensa campagna volta a informare i cittadini e nello stesso tempo a rendere più efficace la formazione degli operatori su tutto quanto riguarda le tematiche del fine vita è quanto si propone il Gruppo di Pontignano, costituito nel 2002 da operatori ed esperti attivi nell’ambito delle cure palliative, provenienti da aree professionali diverse.

Nella Carta di Fiesole, un documento approvato al termine di un seminario tenuto a Fiesole nel giugno scorso e coordinato da Mariella Orsi, il Gruppo ha individuato quattro iniziative fondamentali per raggiungere l’obiettivo di favorire una pedagogia sociale della finitezza della vita che renda, fra l’altro, i cittadini consapevoli del diritto di esprimere le proprie disposizioni anticipate e che ispiri anche il percorso formativo di tutti gli operatori sanitari.

I quattro campi di azione nei quali si articola la campagna partono dalla messa a punto di una strategia di comunicazione, “che favorisca la diffusione delle informazioni indispensabili a rendere esigibili da parte di tutta la popolazione i diritti specificamente indicati dalla Legge n.38 del 2010”.

Tale campagna si baserà su quanto risulterà dal monitoraggio, con il coordinamento dell’ARS, della qualità dell’assistenza prestata nelle fasi di fine vita, anche attraverso l’utilizzo di adeguati indicatori.

Per quanto riguarda la formazione del personale sanitario saranno predisposti moduli formativi sulle tematiche delle cure alle persone nella fase avanzata delle patologie croniche, degenerative e progressive.

Il Gruppo vede, infine, nel confronto con le strutture scolastiche, “un’azione essenziale per sollecitare la solidarietà e la vicinanza affettiva con chi vive, in famiglia o a scuola, una situazione di malattia e aiutare chi affronta il dolore per la perdita di una persona significativa”.

Sono azioni concrete, dunque, che potranno facilitare l’accesso alle cure palliative, favorendone la conoscenza, fin dalle fasi precoci di una patologia a prognosi infausta, informando la popolazione sul diritto di essere curati, nelle fasi avanzate della malattia, da Unità di Cure Palliative ovunque ci si trovi (domicilio, Ospedale, Hospice, RSA). “In base ai dati scientifici –  sottolineano i partecipanti al seminario –  tali cure, erogate secondo criteri di appropriatezza, migliorano sia la qualità della vita che la sua durata”.

E’ questa la strada – è detto nel documento – per “rendere concrete le dichiarazioni espresse nelle varie Carte – da quella di Pontignano (2002) fino al Documento del Cortile dei Gentili (2016) – tese a favorire tra tutta la popolazione, compresi gli operatori sanitari la conoscenza dei propri diritti e il rispetto dei propri valori. sulla base della Legge 38 del marzo 2010, che detta le “Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore”, e delle successive Conferenze Stato-Region

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