Ora la legionella a Parma fa paura. Sono 19 le persone contagiate fino a questo momento nel quartiere Montebello – via Traversetolo. Di questi, 14 sotto le cure dei medici e dei sanitari dell’ospedale Maggiore. Una 86enne, con patologie particolarmente gravi e in condizioni critiche, è deceduta ieri in un hospice del territorio, mentre sono migliorate le condizioni di un’anziana che ieri è stata dimessa, mentre gli altri 13 pazienti sono stabili e con un normale iter clinico. Restano invariate, seppur nella loro criticità, le condizioni del paziente 73enne già sotto stretto controllo dei medici della Terapia intensiva respiratoria.
Il primo cittadino ha partecipato a un summit con Asl e autorità sanitarie dell’Azienda ospedaliera. Le istituzioni preposte – ha scritto in una nota – pongono massima attenzione alla tematica e stanno affrontando la situazione con la determinazione che il caso richiede. Le prime precauzioni sono già state messe in atto e si sta facendo il possibile per individuare l’origine della problematica. D’intesa con le altre istituzioni sarà nostra cura tenere informati i cittadini sull’evoluzione della situazione.
Dall’incontro è emerso che l’indagine ambientale prevede il campionamento a domicilio delle persone colpite (le analisi messe in atto finora non hanno dato riscontri sull’esistenza del virus, ma l’elaborazione dei dati a Bologna risulta complicata e chiede tempi tecnici ineludibili), ma anche sulla rete idro-potabile (soprattutto quella afferente al pozzo Bizzozero), sull’irrigazione negli impianti sportivi e su tutte le fonti che espellono vapori, concentrate in zona.
Probabilmente si potrà sapere qualcosa di più lunedì prossimo, data in cui è previsto l’arrivo di altri risultati delle analisi messe in atto, anche se non saranno definitive. La Regione ha attivato un protocollo per impedire la diffusione dell’epidemia.
Un’altra fonte di indagine si concentra sulle attività dei cantieri nel periodo estivo, per escluder eventuali fonti di infiltrazione nelle condotte idriche. Insomma le indagini procedono a tutto campo.
Ma intanto si punta su tutte le iniziative possibili per la prevenzione: l’acqua del pozzo Bizzozero è stata clorata, ritenendo questo un intervento utile a ridurre il rischio di contagio, e soprattutto “si conta sulla collaborazione dei cittadini che vivono o frequentano la zona interessata, ai quali si fa l’appello ad attenersi alle disposizioni delle autorità sanitarie, certamente utili per evitare di contrarre la legionella: far scorrere l’acqua calda per alcuni minuti mantenendosi a distanza, pulire i filtri dei rubinetti e delle docce, evitare i ristagni d’acqua, non usare l’idromassaggio”.
Bastano questi pochi accorgimenti per evitare il contagio, che si contrae solo per le vie respiratorie, che non passa da persona a persona e che non ha origini di natura alimentare. Il comitato tornerà a riunirsi il 6 ottobre prossimo.
Iren, che gestisce il servizio idrico, assicura che la potabilità delle acque erogate dal distributore di acqua pubblica è garantita. Inoltre, siccome quell’acqua scorre a una temperatura di 5 gradi è impossibile per il batterio della legionella insediarvisi. L’Ausl non ha preso in considerazione di interrompere l’erogazione di acqua dalle fonti pubbliche (non solo dall’erogatore del Bizzozero) perché il contagio avviene tramite inalazione.
COS’E’ E COME SI CONTRAE – La legionellosi è un’infezione, causata da un batterio chiamato legionella, che colpisce l’apparato respiratorio e può manifestarsi in forme anche gravi.
Si tratta di un microrganismo molto diffuso in natura, dove è associato principalmente alla presenza di acqua (laghi e fiumi, sorgenti termali, ambienti umidi in genere). Da qui, la legionella può “colonizzare” gli ambienti idrici artificiali, come le reti di distribuzione dell’acqua potabile nelle città, impianti idrici dei singoli edifici, impianti di umidificazione, piscine, fontane, e così via.
Non si trasmette da persona a persona: l’infezione viene veicolata piuttosto da flussi di aerosol e di acqua contaminata, come nel caso di ambienti condizionati o con l’uso di umidificatori. La legionella, infatti, si riproduce soprattutto in ambienti umidi e tiepidi o riscaldati, come i sistemi di tubature, i condensatori, le colonne di raffreddamento dell’acqua, sui quali forma un film batterico.
PREVENZIONE – Prima dell’uso, fare scorrere l’acqua molto calda per alcuni minuti, mantenendosi distanti; è opportuno rimuovere e pulire in modo accurato (con utilizzo di prodotto anticalcare) i frangi–getto (filtrini dei rubinetti) e cipolle delle docce; in caso di doccia “a telefono”, non riporla, ma lasciarla pendente, in modo da evitare ristagni d’acqua; non utilizzare vasche idromassaggio.