Legge Parchi, Italia Nostra: “Via interessi localistici ed estranei”

Firenze –  La richiesta di Italia Nostra, avanzata ieri in audizione nella VIII Commissione riguardante il disegno di legge 4.144 circa la riforma della legge quadro sulle aree protette presso la Camera dei Deputati, è molto chiara:  “Ridisegnare gli equilibri nei cda oggi fortemente sbilanciati su interessi localistici e logiche estranee a una corretta gestione delle aree verdi italiane per elaborare strategie di tutela e sviluppo tese a valorizzarle e trasformarle in motore propulsivo del Paese”.

 Il testo (ddl 4144), elaborato dal Senato ha sollevato e solleva ancora fortissime preoccupazioni da parte di personalità della cultura, del mondo scientifico e di molte Associazioni ambientaliste italiane che con noi hanno sottoscritto il documento “aree protette, tesoro italiano per un rilancio delle aree protette italiane e un’efficace riforma della legge 394″.

“I parchi hanno bisogno di una buona riforma”. Passi indietro invece sono stati fatti rispetto all’importante tema della governance degli Enti Parco, spiega Italia Nostra, “dove emerge una configurazione di interessi politici ed economici che rischiano di alterare il sistema di tutela paesaggistica, naturale e della biodiversità nelle aree protette; preoccupa la scelta di presidenti e direttori oggi legata a generiche qualifiche invece che ad alti profili di competenza e comprovata professionalità. Tutto ciò mentre si assiste al depotenziamento negli organi direttivi di una componente scientifica indipendente”.

Italia Nostra chiede che una norma fondamentale per la tutela del patrimonio naturale del Paese, da cui dipende non solo la bellezza del nostro Paesaggio, ma anche il benessere economico e sociale delle future generazioni per la sostenibilità dello sviluppo, venga affrontato con la massima attenzione, tenendo conto di tutte le osservazioni e i suggerimenti che le associazioni ambientaliste e il mondo scientifico ha proposto. 

“Se la Camera non cambierà il testo giunto dal Senato, il nostro Paese corre il rischio di avere Parchi Nazionali (e a seguire regionali) che solo nominalmente saranno tali – conclude l’associazione ambientalista – mentre le Aree Marine Protette saranno date in mano agli Enti locali. Per tutto questo chiediamo che, nell’aggiornare la legge quadro, si mantenga alto il ruolo dei Parchi Nazionali e delle Aree Marine Protette evitando di trasformare Enti gestori del patrimonio naturale della Nazione in ennesimi organismi politici dove competenze e principi rischiano di diventare fattori secondari”. 

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