Pistoia – Un emendamento, presentato all’ultimo minuto, ha battuto ed affossato la legge sull’omicidio stradale. Ciò ha creato non poca delusione tra chi, presenti e non, ha subito il dolore di un perdita a causa di chi, in stato di ubriachezza, ha ucciso il proprio caro. Offensiva è stata, inoltre, per le famiglie delle vittime della strada presenti, l’immagine dei parlamentari che, avendo bloccato (anche se solo temporaneamente) detta legge, esultano dopo il voto.
Stamptoscana ha incontrato Stefano Guarnieri, padre di Lorenzo, un ragazzo di soli 17 anni, che nel 2010 ha perso la vita a causa di un incidente mortale. Lorenzo viaggiava con il suo scooter nella zona Cascine quando venne investito da una moto con in sella due uomini risultati positivi all’alcool test, che hanno invaso la carreggiata opposta. Come sappiamo nel 2013 la conferma all’appello della condanna per l’uomo che causò l’incidente mortale, è stata di 2 anni e 8 mesi.
Il rito abbreviato consente la riduzione della pena di un terzo : “ Ciò è inammissibile e ridicolo “ disse all’epoca Stefano Guarnieri, “ passa il messaggio, così, che guidare ubriachi o drogati ed uccidere una persona non è grave!” Oggi è lo stesso Stefano che si sente nuovamente deluso e colpito da questo rimando della legge che tanto aspettava. Lui come tutti gli altri genitori che vivono ormai con un pezzo mancante nella propria vita, quello più importante di un braccio o una gamba, la mancanza del proprio figlio.
“Che l’omicidio stradale avesse vita dura in Parlamento lo avevamo capito anche noi promotori della legge che combattiamo già da 5 anni.” Così dice Guarnieri “Quattro passaggi, due alla Camera e due al Senato non sono bastati, seppur in presenza di una fiducia da parte del Governo, a portare a risultato la legge. Appena c’è stata l’occasione del voto segreto ecco che è arrivato il siluro che ci affonda questo atteso provvedimento.”
Cosa è accaduto esattamente? “E’ stato approvato un emendamento col solito sistema che permette ai parlamentari di non metterci la faccia, ma a volte col rischio di perderla. A noi sembra sia stato approvato un emendamento inutile, anzi utile solo a fare rallentare il percorso della legge. Se non letto male la legge all’esame della Camera prevedeva l’arresto in flagranza per chi uccide guidando drogato o ubriaco ma non nel caso di lesioni gravi. Molti parlamentari dell’opposizione hanno invece sostenuto che così si sarebbe incentivato la fuga e quindi l’omissione di soccorso. Peccato che l’arresto era previsto solo in caso di morte. Per cui si perderà tempo per incentivare il soccorso dei morti. In quanto alla pirateria stradale a giorni l’ASAPS fornirà i dati completi del 2015 che faranno sicuramente riflettere i nostri parlamentari circa l’urgenza della legge sull’Omicidio stradale.”
Questo in poche parole lo sfogo del “ babbo”, come si dice a Firenze, di Lorenzo. “Consideriamo questa una gran brutta giornata per la politica, per di più aggravata da quella offensiva e incomprensibile esultanza dei parlamentari dell’opposizione, quasi che la loro squadra avesse segnato un gol! Ma forse non si sono resi conto di avere segnato il gol nella porta dei familiari e vittime della strada e di associazioni come ASAPS che si stanno spendendo da anni sul versante della sicurezza. In compenso esulteranno i pirati e i conducenti confidenziali con alcol e sostanze e quelli del piede di piombo sull’acceleratore.” Si sfoga ancora Guarnieri e continua ricordando anche tra le altre vittime, ben note ai toscani, quella di Massimo Massimi di Ponte Buggianese ( Pt) che ha dato il nome ad un’Associazione.
Nel mese di Ottobre ricordiamo che è stata installata una statua a ricordo di Massimo, chiamato “Principino”, inserita nell’area a verde di piazza Annigoni, a Ponte Buggianese, alla prersenza dei parlamentari Edoardo Fanucci e Caterina Bini, oltre che il Sindaco, proprio a simbolo e monito per tutti i giovani.
“La partita non è finita e le associazioni Lorenzo Guarnieri, ASAPS, Gabriele Borgogni con il supporto anche dell’associazione Massimo Massimi e tante altre ancora non molleranno la presa, stiano sicuri i nostri parlamentari.” Conclude Guarnieri “ Le vittorie sofferte – e alla sofferenza siamo abituati più di quelli che esultano – a volte sono anche più belle.”