L’educazione alimentare fa bene alla salute e riduce i costi

Firenze – Tra gli organizzatori e relatori  del  Meeting  in  medicina interna  Nutrizione clinica  e artificiale nei reparti medici: indicazioni, modalità e opinioni a confronto   che si è tenuto il 1° dicembre  scorso al Teatro  Odeon di Ponsacco (Pi)  c’era Claudio Belcari, U.O. di Medicina Interna e Gastroenterologia- Ospedale di Pontedera- Responabile  Team Nutrizionale Aziendale Area Pisana -, Referente FADOI Toscana per la Nutrizione Clinica che abbiamo intervistato su alcune delle problematiche del Convegno. 

Cos’è la malnutrizione?

La malnutrizione  è una situazione tale per cui un deficit (malnutrizione per difetto) o un eccesso (malnutrizione per eccesso) di energie, proteine o altri nutrienti, conduce a effetti indesiderati sulla composizione corporea o sulla funzionalità di organi e tessuti, tale da determinare una alterazione della qualità della vita che si può tradurre in condizioni di morbilità e mortalità.

Cosa accade  in presenza di uno stato di malnutrizione?

Si può andare incontro a un disagio psicologico, ad alterazioni della funzionalità di alcuni organi, subentra l’atrofia muscolare, vi è un ritardo nella cicatrizzazione delle ferite, il sistema immunitario viene gravemente compromesso e ci si predispone alle infezioni e  si prolungano i tempi di degenza ospedaliera. La malnutrizione associata alla malattia prolunga infatti la degenza del 30-40% rispetto a quella ordinaria. Di conseguenza, dato economico non trascurabile, si incrementano i costi sia diretti (correlati alla patologia), sia indiretti (in termini sociopsicologici, aumentata vulnerabilità alla malattia, ricoveri ripetuti, ecc.).

Si parla di  nutrizione clinica  anche nel senso che la nutrizione è importante  per l’iter terapeutico …

La terapia nutrizionale è ormai riconosciuto come aspetto fondamentale nella gestione globale del paziente e del suo iter terapeutico, e la Nutrizione Clinica è una branca medica di fondamentale importanza per il miglioramento della salute della popolazione e della qualità delle cure, cui occorre riservare i giusti investimenti in termini formativi, comunicativi ed economici. In particolare, l’intervento valutativo e il supporto nutrizionale assumono grande valore alla luce dell’evidenza che lo stato  nutrizionale influenza non solo l’incidenza delle principali patologie metaboliche, oncologiche, chirurgiche,  cardiovascolari e neurodegenerative, ma anche la risposta ai trattamenti e l’insorgenza di complicanze ad essi associate, la mortalità, la qualità di vita, la durata della degenza ospedaliera, i tassi di riospedalizzazione e, conseguentemente, i costi sanitari nella maggior parte delle patologie e dei setting clinici.

Quali effetti derivano da  una corretta gestione degli aspetti nutrizionali?

La corretta e tempestiva gestione degli aspetti nutrizionali può consentire la riduzione delle complicanze ospedaliere, dei tempi di dimissione nei pazienti che necessitano di un supporto domiciliare, dei tassi di interruzione / sospensione dei trattamenti oncologici e dei tassi di riospedalizzazione. Tutto ciò si traduce in evidenti e sostanziali vantaggi, non solo in termini clinici, ma anche economici.

Ma in questo campo  c’è ancora strada da fare?

Nonostante le numerose e consistenti evidenze scientifiche, la valutazione e il supporto nutrizionale sono ancora troppo spesso trascurati nelle strutture sanitarie, così come l’educazione alimentare è ancora gestita in modo troppo poco strutturato e frammentario. Pochi sono ancora gli ospedali in Italia forniti di un team o struttura di Nutrizione Clinica con personale dedicato e adeguato dal punto di vista numerico con conseguente mancanza  di risposte cliniche adeguate a un bisogno sempre più crescente e supportato dalle evidenze scientifiche. La  Nutrizione Clinica è  una scienza trasversale, versatile  che può e deve dialogare e collaborare con tutti gli altri settori e le discipline mediche. In un sistema sanitario con domanda di salute crescente e risorse sempre più scarse, avere presidi nutrizionali di comprovata efficacia, di costo contenuto e in grado di portare risparmio ad altre voci della spesa sanitaria, consente un’allocazione efficiente delle risorse e un aumento del livello di salute dei pazienti che beneficiano di un trattamento completo ed integrato con le altre terapie.

Il problema della malnutrizione  viene monitorato anche  in occasione  dei ricoveri in ospedale?  Con quali dati statistici?

La malnutrizione  è una condizione presente in una percentuale che varia dal 20-40% dei pazienti alla loro ammissione in ospedale. Purtroppo é stato dimostrato che circa il 70% dei degenti peggiora il proprio stato nutrizionale durante i primi 10 giorni di ricovero e addirittura che vi è un mancato riconoscimento della patologia nel 60-70% dei casi. I dati relativi alla prevalenza della malnutrizione per eccesso e per difetto sono in costante crescita e configurano, in realtà già da diverso tempo, un vero e proprio problema “epidemico”. Dal 30% al 50% dei pazienti entra negli ospedali di tutto il mondo a rischio di malnutrizione per difetto, mentre sovrappeso e obesità raggiungono ormai prevalenze fino a oltre il 21% e il 9%, rispettivamente, nella popolazione pediatrica italiana con ripercussioni negative sul sistema sanitario sia dal punto di vista delle complicanze che dei costi gestionali 

 

 

 

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