I dati, ricavati da uno studio di Unindustria Reggio Emilia, indicano una dinamica di rallentamento anche sul fronte del fatturato, benchè anche in questo caso, rispetto allo stesso periodo del 2013, si registri una crescita del 2,2% (dovuta soprattutto a un commercio con l’estero aumentato del 4,5%). In flessione, invece, gli ordinativi: sia quelli del mercato interno (-1,0%) che quelli del mercato estero (-0,6%). Lievissima diminuzione, infine, per l’occupazione: -0,1%.
Per quanto attiene alle aspettative per l’ultimo trimestre del 2014, il 25,2% delle imprese prospetta un aumento della produzione, a fronte del 26,0% che ne prevede la diminuzione.
“Solo con il lavoro – ha commentato il presidente di Unindustria Reggio Emilia, Mauro Severi – si generano i consumi e cresce la domanda interna. Di qui la necessità dell’attuazione delle riforme attese, dal Jobs act alla delega fiscale. Non solo, serve una scossa infrastrutturale che, se accompagnata da un drastico miglioramento delle condizioni del fare impresa, può invertire la tendenza negative in essere. Infine un accenno al ruolo dell’Unione Europea che, in questa fase storica, deve mostrare a tutti le ragioni della sua esistenza operando finalmente con concretezza contro la crisi. Servono scelte diverse ed espansive, e i fatti dimostrano, anche ai più reticenti, come occorra andare oltre i dogmi dell’austerità”.