Le tasche dei toscani, sempre più vuote

L'indagine Ires-Caaf sui redditi e i patrimoni toscani toglie qualsiasi (residua) illusione: potere d'acquisto giù, pressione fiscale su. Lavoratori, pensionati, disoccupati, la musica è la stessa. E' quanto rivela una ricerca di Caaf Cgil Toscana e Ires Toscana sui dati, estratti in maniera anonima, su 500mila pratiche fiscali (Isee e 730) attivate agli sportelli del sindacato. Lo studio, presentato stamani all'Auditorium del Monte dei Paschi in via Pecori a Firenze da Gianni Aristelli di Ires Toscana (sono intervenuti Alessandra Coli dell'Università di Pisa e Mauro Soldini, presidente Consorzio nazionale Caaf Cgil) analizza i redditi e i patrimoni in tutta la Toscana, e rivela ad esempio che tra i dipendenti pubblici i redditi netti siano aumentati dello 0,04%, mentre le imposte sono cresciute anche del 2,44%. Nel settore privato, il reddito lordo sale dell'1,92% (donne +1,97%); ma quello netto è sotto il livello di inflazione, e la variazione delle imposte sul +4,6%. Capitolo pensionati: adeguamento lordo delle pensioni all`1,5%, quello netto allo 0,81%, ma l'impatto delle imposte è cresciuto del 4,9%.

“Non è un sondaggio, né un campione: questa ricerca ha riguardato 500mila persone ed è una fotografia nitida di cosa è avvenuto in Toscana, cioè un'erosione del potere d'acquisto, coi redditi dei lavoratori che crescono meno dell'andamento inflattivo”, ha detto Alessio Gramolati, segretario generale di Cgil Toscana,  che ha chiuso i lavori di stamani all'Auditorium. “La crisi non è neutra, ha prodotto danni soprattutto sui ceti popolari e medi. C'è solo un modo per invertire la tendenza: aumentare la contrattazione. Dove non si contratta, i redditi vanno indietro”, ha aggiunto Gramolati.

La mattinata di lavori è stata introdotta da Paolo Graziani, presidente Caaf Toscana, ed Emanuele Berretti, presidente di Ires Toscana, che hanno spiegato: “La ricerca sarà presentata nei territori affinché in ogni realtà si ragioni su cosa è successo nel corso degli anni e quali iniziative siano necessarie per ampliare e consolidare le tutele sociali. Ci auguriamo che il notevole patrimonio di dati che emerge dall’attività del Caaf Cgil rappresenti una straordinaria opportunità di analisi e riflessione per tutto il mondo della ricerca pubblica, un utile strumento di comprensione della situazione sociale della Toscana in una fase così difficile e complessa. Contemporaneamente, l'auspicio è che questa ricerca possa costituire un elemento di conoscenza aggiuntivo per le parti sociali e le istituzioni impegnate nel confronto sui temi dello stato sociale e dello sviluppo della nostra regione, confronto decisivo per migliorare le condizioni sociali dei lavoratori e dei pensionati”.

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