Firenze – Alle Terme di Caracalla, in uno scenario unico e grandioso, è stata allestita la mostra dello scultore Mauro Staccioli (Volterra 1937-Milano 2018), grazie alla collaborazione della Soprintendenza Speciale di Roma, della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea e dell’Archivio Mauro Staccioli, di cui è direttore Andrea Alibrandi della Galleria “Il Ponte” di Firenze.
La mostra, dal titolo “Sensibile e Ambientale”, a cura di Alberto Fiz , resterà aperta fino a settembre. Le grandi sculture di Staccioli, di una geometria stilisticamente rigorosissima, s’inseriscono nelle strutture antiche delle Terme, all’aperto e nei sottosuoli del monumento, rendendolo contemporaneo, senza ombra di compiacimento romantico. Si tratta di opere in ferro, cemento o acciaio che creano una prospettiva nuova e dialogante con l’ambiente circostante, dai cerchi di ferro pieni che costeggiano le mura in forte contrasto cromatico, ai cerchi o semicerchi vuoti e convessi che le incorniciano.
Le ‘cornici ‘ di Staccioli, se così si può dire, inquadrano la natura e l’ambiente con affermazioni indipendenti e perentorie, che, a seconda del momento della creazione, polemizzano anche politicamente con situazioni ben riconoscibili o intuitibili. Basti pensare alle ‘spade ‘ acuminate e puntate in alto, o ad installazioni di cemento a forma di solidi trapezoidi, poste sul verde del prato, quasi a interrompere o negarne l’aspetto conciliante .
Ma fra le tante forme.-. circolari, verticali , ecc ..-. l’ellissi sembra prevalere, quasi a negare una definizione più semplicistica delle geometrie. La cornice stessa non è quasi mai piatta, ma incavata essa stessa, così da dare un impressione di mobilità nonostante il materiale pesante e non certo di per sé non duttile.
Non c’è bisogno di colore nell’opera scultorea di Staccioli: il colore viene dall’ambiente circostante, quale che sia. In questo senso il titolo della mostra “Sensibile e ambientale” è azzeccatissimo e già, di per sé, una definizione dell’ esposizione delle opere alle Terme di Caracalla, nel senso non tanto, come si potrebbe fraintendere, sensibile romanticamente all’ambiente, ma nel senso di relazionato all’ambiente.
Lo sfondo dei cerchi di Staccioli sono in questo caso le mura delle Terme; e questo, certo, vuol dire qualcosa rispetto al fatto che, magari, lo sfondo potesse essere l’azzurro del cielo ; ma il paragone deve fermarsi qui perché Staccioli si relaziona sempre al luogo preciso, molto ‘terreno’ , dove le sculture sono poste. L’Artista sembra non volere l’astrazione pura nei suoi lavori, anche se essi sono sempre un’astrazione, come una geometria, ma calata sulla terra.
L’autonomia dei “segni”, per così dire, di Staccioli, si rivela maggiormente in quelle opere installate nei sotterranei delle Terme , dove le luci artificiali necessarie non alterano la qualità dei materiali e delle forme. Insomma la mostra intacca profondamente l’originalità del luogo e lo rende differentemente e nuovamente fruibile, e a nuova vita restituito.