Firenze – Volontari o steward, costantemente collegati tra loro, avranno il compito di far rispettare le misure anti-covid (distanziamento e uso delle mascherine), riferendo a un responsabile in contatto con le forze di polizia.
Questa è una delle linee guida anti-assembramenti approvate dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica riunito oggi in Prefettura a Firenze. Si tratta di un disciplinare predisposto dal tavolo tecnico istituito appositamente in Prefettura per supportare il Comune di Firenze nella migliore gestione degli spazi pubblici, con la partecipazione della Questura e dei Vigili del Fuoco.
Il disciplinare prevede anche la possibilità di ricorrere a sistemi di rilevazione numerica progressiva, collocati ai punti di accesso delle zone di maggior afflusso, o a barriere naturali per facilitare il monitoraggio degli ingressi.
In base alle linee guida, i Comuni individuano le aree maggiormente interessate dal fenomeno, valutano il massimo affollamento sostenibile per ciascuna zona anche per garantire il passaggio eventuale dei mezzi di soccorso e regolano gli accessi ricorrendo a personale delle associazioni del terzo settore oppure attraverso gli addetti alla sicurezza messi in campo dagli esercenti del luogo.
Delineati anche gli aspetti tecnico – operativi utili a calcolare la capienza delle aree e la densità di affollamento, nonché a garantire la viabilità dei mezzi di soccorso per consentire il pronto intervento in caso di emergenza. Oltre a ciò, il disciplinare fornisce indicazioni circa il numero di personale da impiegare per monitorare le presenze ed evitare i sovraffollamenti.
Il vademecum, che verrà esteso ai Comuni dell’area metropolitana, offre una serie di indicazioni sulla cui base gli enti potranno predisporre i propri piani per regolare l’afflusso delle persone nei luoghi di ritrovo della movida cittadina.
L’idea che ispira il piano è quella di trovare un punto di equilibrio tra iniziativa economica, libertà di socializzazione e tutela della salute. Il progetto, che partirà in via sperimentale nel Comune di Firenze, sarà monitorato dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica che ne verificherà l’operatività.