Il sesto senso di Mimmo: migliorano le “percezioni” sul centro storico

Uno studio comunale rivela che le percezioni dei commercianti sul centro storico di Reggio sarebbero migliorate. E’ la rivincita definitiva del concetto di discernimento del reale sdoganato a suo tempo dall’ex assessore Spadoni come criterio di giudizio amministrativo
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Natalia Maramotti e Mimmo Spadoni

Le “percezione” sul centro storico sarebbe migliorata assai negli ultimi due anni. Ovvero i problemi restano gli stessi, anzi si sono anche fatti più pressanti (basta leggere le cronache quotidiane) ma il sentiment che ne hanno  gli operatori di settore, specie i commercianti, ha fatto un passo in avanti.

E’ il risultato di uno studio degli uffici tecnici di Confcommercio e Confesercenti, finanziato dalla Regione, e presentato dall’assessorato alla Città storica nella persona della titolare Natalia Maramotti. Risultati che destano più d’una perplessità. Anche perché i problemi del cuore del comune capoluogo in questi anni sono aumentati (sicurezza, parcheggi, vendite e via discorrendo) e non si capisce bene come le “percezioni” invece siano così migliorate. “La lettura di questi dati ci conforta rispetto alla scelta fatta di una gestione condivisa delle politiche sul centro storico – commenta l’assessora alla Città storica Natalia Maramotti – oggi ci accingiamo a fare un passo ulteriore nella governance del centro, e abbiamo bisogno di capire cosa gli operatori e i frequentatori pensano di ciò che viene loro offerto. Ci sono ampi margini di miglioramento, di questo siamo consapevoli, ma siamo anche convinti che quella imboccata sia la strada giusta per dare ulteriormente vita a tutto il centro. I segnali ci sono, questi dati ce lo confermano, ora non ci resta che coglierne i significati e gli stimoli per proseguire nel nostro lavoro”.

Tempo libero e acquisti (passati dal 24 al 32%) sarebbero i motivi principali per cui si viene in centro. Fu l’allora assessore alla Città storica Mimmo Spadoni (primo esecutivo Delrio) ha lanciare con convinzione il concetto di percezione come criterio di valutazione della bontà delle scelte amministrative. Allora le percezioni sarebbero state negative a fronte di decisioni positive, oggi le percezioni sarebbero positive davanti a problemi che giacciono in gran parte irrisolti. Una sorta di nemesi nella storia recente.

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