“La sua produzione – ha scritto Alessandra Coliva – è incentrata sullo studio per la rispondenza dei materiali alla ricerca stilistica, frutto di continue verifiche su materiali di recupero”. Nella sua opera, infatti, possiamo vedere elementi industriali di uso comune che danno vita a fantasiose e stravaganti tavole: il polietilene, la gomma naturale, i coni abrasivi di resina, le tomaie per le scarpe, il rame, il cartone, le spugne naturali, la sabbia di marmo, chiodi di varie misure, una tipica carta che "vieta il taglio del cartone rigido per i taglienti.
Anche il critico Michele Govoni sottolinea come Capecchi “intraprenda un cammino che apre scenari nuovi legati alla materia. La materia, infatti, sia essa impiegata per la pittura o per la scultura, assume nelle opere dell'artista una valenza tale da poter essere annoverata tra gli elementi dell'opera. Ecco, così, che una tela di sacco, piuttosto che un cartoncino da modelli, piuttosto che una tela di lino acquistata al mercatino antiquario, assumono connotati "semici" alla pari del tema dell'opera o del suo titolo”. La mostraonline di Claudio Capecchi è pubblicata infondo alla homepage www.stamptoscana.it.
Claudio Capecchi, viareggino di 54 anni, vive a Firenze. Qui ha studiato disegno, intaglio e restauro alla scuola provinciale di Via Faenza e frequentato per vari anni le botteghe artigiane della città che lavorano in questo settore. E’ in questo periodo che è entrato in contatto con vari artisti fiorentini quali Piras, Ferruzzo, Cipollà e Romani e che inizia il suo percorso artistico. Negli ultimi tempi, Claudio è stato nuovamente attratto dall’ immagine dell’uomo, pur non tralasciando mai la sua passione nel governo della materia. Pur lavorando da solo, nel suo laboratorio di Empoli, Capecchi cerca un continuo confronto con gli altri, ed è per questo che si è fatto portavoce di un ben affiatato gruppo di Artisti denominato “Nuvole Urbane”.