Pisa – Le imprese italiane misurano la loro impronta ambientale grazie al nuovo progetto Effige (acronimo di “Environmental Footprint For Improving and Growing Eco-efficiency”) finanziato dal programma Life della Commissione Europea, dedicato a progetti su temi di carattere ambientale e naturale.
Il progetto, che è appena iniziato e si concluderà nel 2021, è stato promosso dall’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, che svolge il ruolo di coordinatore e di partner tecnico del progetto. Le attività tecniche saranno seguite da Enea, agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, insieme alla Scuola Superiore Sant’Anna.
Le imprese coinvolte nel progetto operano in settori diversificati – dall’industria pesante, all’agricoltura fino ai servizi di ristorazione – sono interessate a capire qual è l’impatto dei propri servizi e prodotti, per migliorarne le prestazioni ambientali, grazie ad azioni mirate. Indagini europee e studi nazionali evidenziano come il mercato richieda prodotti sempre più sostenibili: il progetto Life Effige vuole rispondere a questa esigenza attraverso la sperimentazione di un metodo di calcolo dell’impronta ambientale di prodotti e servizi, la cosiddetta “Pef” (acronimo di “Product Environemtnal Footprint”), promosso dalla Commissione Europea con la raccomandazione 179/2013. Il progetto ne sperimenta l’adozione in quattro settori produttivi – fonderia, arredamento da ufficio, agroalimentare, ristorazione – coinvolgendo le imprese nell’attività di verifica. Le imprese che parteciperanno al progetto saranno impegnate anche nel miglioramento dell’impronta ambientale dei propri prodotti e servizi, pianificando azioni strategiche per renderli più sostenibili in termini ambientali e più competitivi.
Al progetto Effige partecipano cinque organizzazioni in rappresentanza dei settori coinvolti: Assofond per il settore fonderia; Federlegno Arredo, per l’arredamento da ufficio; Agrica e Consorzio Agrituristico Mantovano “Verdi Terre d’Acqua” per il settore agroalimentare; Camst per la ristorazione. Le cinque organizzazioni aiuteranno numerose imprese italiane ad attuare la “Pef”, candidandosi a diventare “esperienze pilota” in termini di eco-innovazione e di competitività. L’elemento distintivo del nuovo progetto è rappresentato dalla sinergia tra aziende, mondo accademico e quello associativo e consortile. Il progetto è finalizzato anche allo sviluppo di strumenti per l’applicazione della “Pef” nelle piccole e medie imprese, aiutandole a sperimentare nuovi approcci e metodi che le rendano più competitive.
Coordinatore di Life Effige è il docente di economia e gestione delle imprese all’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna Fabio Iraldo con il collega Francesco Testa, in qualità di project manager. “Questo progetto – commentano – rappresenta un’opportunità di innovazione e crescita della competitività, temi su cui il Sant’Anna è impegnato da sempre e che in questo momento rappresentano una vera sfida”. Per presentare le esperienze delle imprese coinvolte in Life Effige e di altri progetti dedicati all’ “impronta ambientale” dei prodotti, a supporto della competitività del “made in Italy” è già in programma per il 27 marzo un evento presso il “Pirellone”, a Milano.