Firenze – Decima edizione delle Giornate d’Autunno del FAI sabato 16 e domenica 17 settembre 2021 con visite in 600 luoghi solitamente inaccessibili o poco noti in 300 città d’Italia tra cui 42 luoghi del Ministero della Difesa, dello Stato Maggiore della Difesa e delle Forze Armate, aperti in occasione del centenario del Milite Ignoto. La più importante manifestazione di piazza dedicata al nostro patrimonio artistico e culturale.
Con energia, coraggio, voglia di fare, di migliorare e migliorarsi, di condividere e soprattutto con una passione travolgente per il nostro Paese, oltre 5.000 tra delegati e volontari FAI sono pronti a far innamorare tutti gli italiani dell’Italia. L’opportunità, ogni anno nuova e diversa, per accostarsi a un patrimonio smisurato e policromo, raccontato per l’occasione con l’entusiasmo contagioso di tutti i giovani che sposano la missione culturale del FAI: diffondere e coltivare la consapevolezza che l’Italia custodisce tesori inestimabili, fondamento dell’orgoglio che ogni cittadino prova davanti all’eccezionale bellezza del Paese e solida base su cui costruire la prosperità del futuro.
Il catalogo dei luoghi visitabili è, come di consueto, amplissimo così come tantissime sono le tipologie rappresentate: dai complessi religiosi ai palazzi, dai castelli alle aree archeologiche, dai piccoli musei ai parchi e giardini storici, e ancora borghi, aree naturalistiche, luoghi produttivi e molto altro. Inoltre, in occasione del centenario della traslazione della salma del Milite Ignoto, il Ministero della Difesa, lo Stato Maggiore della Difesa e le Forze Armate concederanno l’accesso straordinario in 42 loro luoghi-simbolo di significativa importanza storica e istituzionale
Selezione di aperture e itinerari in TOSCANA
FIRENZE
Villa Salviati
Apertura sabato 16 e domenica 17 ottobre, dalle ore 9.30 alle 17.30
La storia della Villa, situata sulla collina di Fiesole, inizia in epoca medievale, quando la struttura faceva parte di una costruzione fortificata, prima di essere trasformata in un palazzo signorile circondato da lussureggianti terreni agricoli. L’attuale disposizione risale all’inizio del XVI secolo, quando la dimora divenne proprietà del ramo romano della ricca famiglia Salviati, imparentata con i Medici, che vi risiedette tra il 1490 e il 1790. Dopo l’era Salviati, la villa fu ritrovo politico per i sostenitori del Risorgimento, anche se subì molteplici passaggi di proprietà. Nel corso dei secoli ospitò personaggi illustri – dai membri della famiglia dei Medici a Papa Leone X, fino a Garibaldi – e durante la Seconda Guerra Mondiale fornì riparo a 400 fiorentini sfollati a causa dei bombardamenti e a numerose opere d’arte. Nel 2000 il Governo l’ha acquisita per ospitarvi gli Archivi Storici dell’Unione europea. Dal 2016 l’edificio, sapientemente restaurato, è anche sede dei Dipartimenti di Legge e Storia dell’Istituto Universitario Europeo. La visita proposta durante le Giornate FAI permetterà di scoprire la villa, raramente visitabile, la sua storia e l’unicità dell’istituto universitario che ospita. Si ammireranno il cortile rinascimentale, alcune spazi del piano terra – la Sala della Conchiglia, la Sala del Consiglio e la splendida Cappella, con il paliotto d’altare in marmo di Giovan Francesco Rustici e sulle pareti decorazioni monocrome a grottesche – per passare poi al giardino formale, alle grotte, caratterizzate da straordinari arredi e decorazioni, tra cui una consolle costituita da pietre, spugne, conchiglie, coralli, minerali, e infine alla limonaia con gli Archivi Storici dell’UE. Sarà inoltre possibile vedere la mostra della scultrice tedesca Fritzi Metzer, che opera con materiali di riciclo.
Istituto di Scienze Militari Aeronautiche (foto in alto)
Apertura sabato 16 e domenica 17 ottobre, dalle ore 9.30 alle 17.30
All’inizio fu la Scuola di Applicazione della Regia Aeronautica, oggi è l’Istituto di Scienze Militari Aeronautiche. Conosciuta anche come “Scuola di Guerra Aerea”, l’“Università del volo”, come era definita dai fiorentini, venne inaugurata nel 1938. La sede di Firenze fu scelta sia in virtù del retaggio culturale della città, sia per la sua posizione geografica, nel cuore d’Italia, lontana dai confini nazionali più esposti e dunque fuori dalla portata dei bombardieri dell’epoca. Il vasto complesso architettonico, situato nell’area occidentale del parco delle Cascine, è composto da una serie di edifici destinati ad ambienti scolastici, ad alloggi di studenti e ufficiali e a funzioni di comando e direzione. Le principali infrastrutture furono realizzate in tempo record tra il 1937 e il 1938, su progetto di Raffaello Fagnoni, allora preside della Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze e uno dei maggiori interpreti del cosiddetto “pensiero razionalista italiano” applicato all’architettura e stupiscono per l’armonia con cui si inseriscono nella natura circostante. La disastrosa alluvione che nel 1966 colpì la città provocò ingenti danni anche alla Scuola: in particolare andarono persi gli artistici pezzi d’arredamento al piano terra della residenza ufficiali e preziosi modelli in legno e attrezzature per lo studio dell’aerodinamica. Le visite proposte dal FAI offriranno l’occasione di conoscere questo splendido esempio di architettura razionalista, in cui Fagnoni inserì richiami al Rinascimento fiorentino e alle domus romane e che è oggi una sede per la formazione degli Ufficiali dell’Aeronautica Militare. Tra le curiosità si annoverano la scala d’onore, struttura autoportante che non poggia sulle pareti e la presenza di un arboreto, che ha un notevole interesse scientifico come collezione dendrologica.
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA. Ingresso consentito previa esibizione di un documento di identità in corso di validità.
IGM – Istituto Geografico Militare
Apertura sabato 16 e domenica 17 ottobre, dalle ore 9.30 alle 17.30
L’Istituto Geografico Militare si trova nel centro storico di Firenze, a ridosso della Basilica della Santissima Annunziata, di cui occupa parte degli spazi monastici appartenuti al convento dei Serviti soppresso dal governo italiano nel 1866. Gli ambienti del convento furono occupati dall’Ufficio Tecnico del Corpo di Stato Maggiore del Regio Esercito in occasione del suo trasferimento da Torino a Firenze, capitale nel 1865. Nel 1872 l’organismo fu trasformato in Istituto Topografico Militare, con la fusione degli uffici topografici dei vari stati italiani; dieci anni più tardi assumerà l’attuale denominazione di IGM – Istituto Geografico Militare. All’interno della struttura si segnala l’imponente salone, che oggi conserva il patrimonio librario dell’Istituto che svolge funzioni di Ente Cartografico dello Stato italiano. Si annoverano 200.000 volumi e 175.000 tipologie cartografiche articolate in una collezione di atlanti dal 1570 ad oggi, composta da 700 esemplari, una cartoteca, costituita da carte preunitarie e moderne, un’emeroteca e collezioni di fotografie, le più antiche delle quali risalgono al 1865. L’apertura nelle Giornate FAI prevede la visita ad alcuni ambienti raramente fruibili dal grande pubblico. Il percorso si snoderà tra biblioteca intitolata dal 2002 ad Attilio Mori, topografo dell’IGM, e Museo storico della Cartografia Italiana che custodisce una ricca collezione di strumenti di astronomia, geodesia, topografia e fotogrammetria cartografica. La visita sarà inoltre l’occasione per essere informati sull’attività odierna dell’Istituto.
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA. Ingresso consentito previa esibizione di un documento di identità in corso di validità.
Villa Fontallerta (foto: Edoardo Delille)
Ingresso riservato agli iscritti FAI. Apertura sabato 16 e domenica 17 ottobre, dalle ore 10 alle 17.30
Situata alle pendici della collina di Camerata, la villa vanta due splendidi panorami: la città di Firenze, visibile dal giardino estivo, e la collina di Fiesole, che si ammira dal giardino d’inverno. Le prime notizie ci arrivano dal Boccaccio che nel Decamerone la cita, raccontando che nel Trecento Niccolò Cornacchini ne fece una casa sontuosa. Nel Quattrocento la dimora passa alla famiglia di pittori Gaddi che per tre secoli la ampliano e la abbelliscono con dipinti di Taddeo e Agnolo. Nel Settecento Sinibaldo Gaddi fa ricavare un ampio Salone da ballo al posto del cortile e fa realizzare una facciata nuova. Nel 1850 la villa viene acquistata dal conte Giuseppe Pasolini, per passare poi alla famiglia Rasponi, attuale proprietaria, che la aprirà eccezionalmente alle visite in occasione delle Giornate FAI. Il percorso proposto prevede la salita fino al poggio, l’entrata tramite loggia ornata da una terracotta invetriata della bottega Della Robbia e il passaggio nel Salone da ballo, decorato riccamente da stucchi e con un doppio ordine di aperture, dove hanno soggiornato personaggi del calibro di Massimo d’Azeglio. Si proseguirà nei due ambienti affrescati – la Stanza delle Allegorie e la Stanza dei Santi – voluti da Niccolò Gaddi, grande collezionista e uomo di fiducia presso i Medici. La visita terminerà nel giardino dove si potrà godere della vista mozzafiato su Firenze e ascoltare, recitati da un narratore, brani del Boccaccio, del Pasolini e del Varchi. Villa Fontallerta è nota anche per l’importante ritrovamento di fulloniche, veri e propri stabilimenti per la preparazione, lavorazione e la tintura della lana.
AREZZO
Arezzo e le sue acque
Apertura sabato 16 e domenica 17 ottobre, dalle ore 10 alle 17
In continuità con il ritrovato interesse della città di Arezzo per la Fortezza e l’acquedotto vasariano, opera idraulica del ‘600 oggi in fase di restauro, il percorso studiato dalla Delegazione per i visitatori in occasione delle Giornate Fai d’Autunno è un’indagine sulla storia della città e il suo rapporto con l’acqua e il fiume Castro. Un racconto sull’evoluzione storico-politica, economica e artistica che ruota intorno alla presenza del fiume e al suo impatto sullo sviluppo urbanistico e culturale della città. Il percorso, che parte dalle Logge di Piazza Grande, comprende la Galleria Vasari, l’acquedotto vasariano, il famoso pozzo di Tofano, costruito in pietra arenaria e risalente al XVI secolo, posto davanti la casa del Petrarca e simbolo della novella boccaccesca omonima; la Fontana di Piazza Grande, esempio di mecenatismo a scopo sociale, fatta costruire dalla Confraternita come parte terminale dell’acquedotto per l’approvvigionamento dei cittadini; i sotterranei Pieve, la Fonte del Canale e termina nella chiesa di San Francesco.
GROSSETO
Centro Militare Veterinario
Apertura sabato 16 e domenica 17 ottobre, dalle ore 10 alle 17.30
Le origini del Centro Militare Veterinario risalgono alla costituzione a titolo sperimentale, nel 1865, del “Deposito Allevamento Cavalli” di Grosseto con il compito di assicurare il rifornimento di cavalli ai reggimenti di cavalleria del neo-costituito Esercito Italiano. L’ esperimento ebbe pieno successo e nel 1870 Vittorio Emanuele II ne sancì la definitiva costituzione, l’ordinamento e i compiti. Oltre agli equini, il “Deposito” ebbe in forza fino al 1953 un importante gruppo di bovini di razza maremmana, allo scopo di mantenere la piena efficienza del parco buoi indispensabile per l’effettuazione dei più svariati lavori agricoli. Il “Deposito”, inizialmente esteso su circa 5.000 ettari, dalla seconda metà del Novecento occupa circa 570 ettari. Il cambio di denominazione rispecchia l’evoluzione della missione assegnata all’Ente, nato nell’Ottocento con il compito di allevare cavalli per soddisfare le esigenze dell’Esercito e che negli anni venti del Novecento ha acquisito anche la funzione di centro rifornimento muli, attività mantenuta fino alla fine degli anni ottanta del Novecento. Dagli anni settanta fino alla fine del secolo scorso ha assicurato la produzione e il rifornimento di cani da guardia a tutta la Forza Armata. La configurazione dell’edificio, composto da un corpo centrale e da una torre con orologio, conferisce all’insieme un carattere inconfondibile capace di costituire una vera icona. Al suo interno, oltre al Sacrario dedicato ai Caduti del Servizio Militare Veterinario e dei Sottoufficiali Maniscalchi, è possibile visitare la Cavallerizza, oggi Museo, che accoglie molti cimeli e suppellettili collegate alle attività riguardanti cavalli e muli e una interessante collezione di uniformi storiche.
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA. Ingresso consentito previa esibizione di un documento di identità in corso di validità.
Reggimento “Savoia Cavalleria” e il suo museo
Apertura sabato 16 e domenica 17 ottobre, dalle ore 10 alle 17
Il Reggimento “Savoia Cavalleria” fu costituito il 23 luglio 1692, per ordine del Duca Vittorio Amedeo II, e affidato al Colonnello Gian Michele de Rossi di Piossasco Conte di None, che ne aveva curato il reclutamento riunendo alcune compagnie di “genti d’arme”. Il museo del reggimento offre ai visitatori un’originale e completa sintesi della storia trisecolare di una delle unità più antiche dell’Esercito Italiano. Il culto delle tradizioni, caratteristica peculiare dell’Arma di Cavalleria, ha consentito che giungessero a noi tanti cimeli e una ricca e completa documentazione delle vicende e dei fasti di “Savoia Cavalleria”. Materiale delle varie epoche, dalla fondazione alle missioni di pace degli anni ‘90 fino a oggi, raccolto con diligenza, amorevolmente custodito e tramandato dai cavalieri con la cravatta rossa, fieri del loro passato. Tra i reperti di maggior interesse una Bandiera–Colonnella del reggimento del 1745, elmi e uniformi di cavalleria, bandiera catturate al reggimento spagnolo “Guadalxara” presa in battaglia nel 1745, una bolla con la quale Vittorio Amedeo II nomina il Colonnello Turinetti comandante di Savoia del 1701, il manifesto a colori edito in occasione del bicentenario del reggimento nel 1892 che ne riassume la storia a firma di Giosuè Carducci e altri numerosi oggetti e documenti riguardanti la Seconda Guerra Mondiale e la carica di Isbunschenskij.
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA. Ingresso consentito previa esibizione di un documento di identità in corso di validità.
LIVORNO
Teatro Goldoni
Apertura domenica 17 ottobre, dalle ore 10 alle 19
Situato nel centro di Livorno, fuori dal Pentagono del Buontalenti, il Teatro Goldoni, inaugurato nel 1847, nasce da un rifacimento del più antico Teatro Leopoldo su progetto di Giuseppe Cappellini, architetto livornese di cultura neoclassica. Al suo interno una vasta sala a ferro di cavallo è illuminata da un lucernaio aperto sulla sua sommità e un portico carrozzabile, progettato dal Cappellini per sfruttare al meglio lo spazio del lotto, accoglie, al piano superiore, una parte del ridotto del teatro. Di grande pregio la copertura trasparente realizzata in cristallo e sostenuta da una trama di travi in ferro, tra i massimi esempi nella storia dell’architettura italiana per l’impiego di questi materiali. In occasione delle Giornate FAI d’Autunno, la Delegazione di Livorno accompagnerà i visitatori alla scoperta del Teatro Goldoni e di tutti i suoi spazi, compresi quelli che solitamente non sono accessibili al pubblico.
CAPANNORI (LU)
Andrea di Compito
Apertura sabato 16 e domenica 17 ottobre, dalle ore 10 alle 13 e dalle 14 alle 17
Una passeggiata tra antiche ville, angoli di natura incontaminati per scoprire il Borgo delle Camelie – situato tra i paesi di S. Andrea e Pieve di Compito, nel comune di Capannori – un luogo magico, incastonato tra le colline della Lucchesia, dove, da ormai trent’anni, si celebra l’affascinante fiore orientale che in questa zona ha trovato il proprio habitat e un luogo dedicato: il “Camellietum Compitese”, un giardino di camelie insignito del prestigioso titolo di “Garden of Excellence” dall’International Camelia Society. Nato dalla volontà di offrire ai visitatori un’occasione per conoscere questa meravigliosa pianta dal punto di vista botanico, della sua diffusione e della sua storia con l’intento di creare una banca di germoplasma per assicurarne la tutela e la conservazione nel tempo, il Camellietum si estende in un’area di circa 10mila metri quadrati e accoglie al suo interno numerose varietà di camelie a cui si aggiungono, di anno in anno, nuove piante provenienti da tanti paesi europei ed extra europei. Durante le Giornate FAI si scopriranno curiosità e particolarità delle camelie presenti nei vari terrazzamenti, il percorso partirà dall’entrata del Camellietum e terminerà presso il teatro all’interno dello stesso Camellietum.
SERAVEZZA (LU)
Fondazione Henraux
Apertura sabato 16 ottobre, dalle ore 9 alle 17.30
Fondata nel 1821, Henraux Spa è una delle più grandi aziende del settore lapideo a livello internazionale ed è attiva in tre ambiti nei quali il marmo gioca un ruolo fondamentale: architettura, design e arte. Il cuore pulsante dell’azienda è il Monte Altissimo, i cui marmi pregiati furono apprezzati anche da Michelangelo Buonarroti, che volle utilizzarli per la facciata di San Lorenzo a Firenze. Lo stabilimento si trova nel borgo di Querceta, frazione del Comune di Seravezza e si snoda su oltre 48.000 metri quadrati, ospitando i reparti dedicati alla segagione, lucidatura e resinatura. Sono presenti anche laboratori, aree di posa, uffici e il reparto ingegneria. L’apertura durante le Giornate FAI consentirà, in via eccezionale, di visitare alcuni reparti dello stabilimento dedicati alla lavorazione e allo stoccaggio del marmo, dall’arrivo nella sede alla sua lavorazione meccanica e manuale, oltre agli studi di alcuni artisti presenti all’interno. Si potrà, inoltre, accedere al nuovo showroom, realizzato nel 2018 in collaborazione con lo studio Archea di Firenze, dove ha sede la Fondazione Henraux con la sua collezione d’arte, che raccoglie opere di artisti italiani e internazionali dedicate al marmo. La Fondazione promuove la tradizione e la lavorazione del marmo nei diversi ambiti delle arti visive, supportando progetti artistici e culturali, pubblici e privati, che uniscono sperimentazione, innovazione tecnologica, conservazione e valorizzazione del patrimonio storico e produttivo del marmo.
VOLTERRA (PI)
Saline
Apertura sabato 16, dalle ore 15 alle 17.30, e domenica 17 ottobre, dalle ore 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 17.30
Saline, frazione del Comune di Volterra, deve il suo nome ai cospicui depositi di salgemma racchiusi nel sottosuolo. Le saline sono utilizzate sin dall’epoca etrusca e sono sempre state una preziosa risorsa economica. Per tutto il Medioevo l’economia della Val di Cecina e della stessa Volterra si basava sull’estrazione del sale. Dal 1472 la Salina passò sotto il controllo di Firenze e della famiglia Medici, mentre nel XVIII secolo fu la volta dei Granduchi di Toscana, i Lorena. Dal 1787 al 1790 il granduca Pietro Leopoldo fece costruire nuovi stabilimenti, in parte ancora esistenti. La Salina si estende su una superficie di circa 65.000 mq dove si producono annualmente circa 150.000 tonnellate di sale cristallizzato, puro al 99,99%, il più puro d’Italia. Nel 2014 è stata acquisita dalla famiglia Locatelli, che ha implementato la produzione e trasformato il sito in un luogo d’interesse turistico, dal 2020 visitabile. In occasione delle Giornate FAI verrà offerto un percorso inedito. Come punto di incontro è stata scelta la stazione ferroviaria, per raccontare l’importanza che il treno ha avuto per il territorio e per sottolineare la necessità di ripristino e valorizzazione della tratta Saline-Cecina. Si accederà poi allo stabilimento attraverso un cancello da cui passava il treno (aperto in esclusiva dopo decenni di chiusura), seguendo il percorso del vecchio treno, di cui si potrà vedere una locomotiva originale per il trasporto del sale. Qui inizierà la visita, guidata dagli attuali proprietari e dai dipendenti, che passerà anche nel Padiglione costruito dal grande architetto Pier Luigi Nervi, dove è possibile ammirare la scenografica cascata di sale e si concluderà nel piccolo museo della Salina, dove si potranno vedere parte dell’archivio storico, alcuni video e una mostra fotografica.
MONSUMMANO TERME (PT)
Borgo di Montevettolini e le stanze segrete di Villa Borghese
Ingresso riservato agli iscritti FAI. Visite sabato 16 ottobre alle ore 9.30, 10.30, 14.30 e 15.30
La vita comunale di Montevettolini, sottomessa alla Repubblica Fiorentina nel 1331, fu molto fervida. La stabilità politica permise un certo benessere economico che si riscontra negli edifici appartenuti a famiglie di rilievo non solo locale. Quando la famiglia dei Medici divenne egemone a Firenze e successivamente nell’intera Toscana, esclusa la Repubblica di Lucca, non vi fu più la necessità di mantenere le strutture difensive. La rocca del castello fu unita con un corpo di fabbrica alla torre detta del Cantone per dar luogo all’imponente villa medicea, che fu dimora di caccia, posta agli estremi della riserva denominata “Barco Reale”. Il grande edificio descrive, in pianta, un poligono irregolare con dodici lati. I lavori furono eseguiti da Domenico di Cristofano Marcacci, su progetto dell’architetto granducale Gherardo Mechini. In occasione delle Giornate FAI agli iscritti della Fondazione verrà offerta l’eccezionale possibilità di accedere, con il proprietario, Principe Fabio Borghese, al primo piano della Villa Medicea Borghese di Montevettolini. Una visita guidata esclusiva che permetterà di ammirare la piccola cappella privata della famiglia Borghese, ancora consacrata, e, sempre al piano nobile, una delle camere da letto più importanti, dove hanno soggiornato personaggi come il principe d’Olanda e consorte, Silvester Stallone, Jacqueline Kennedy, Michael Douglas e Catherine Zeta Jones. La visita guidata comprende anche un itinerario nel borgo, la chiesa e il giardino della villa.
VERNIO (PO)
La Rocca
Apertura sabato 16 e domenica 17 ottobre, dalle ore 10.30 alle 17.30
Situata vicino l’antico borgo di San Quirico di Vernio e risalente all’epoca dei conti Carolingi, la Rocca di Vernio fu la sede comitale del Feudo di Vermio, prima di proprietà dei conti Alberti e, dal Trecento fino alla fine del dominio feudale avvenuto nel 1797, dimora estiva dei Bardi, ricchi banchieri fiorentini. Attualmente della struttura fortificata di origine medievale restano solo poche tracce anche se si continua ad indicare con questo nome il Palazzo Comitale, di proprietà oggi del conte Franco Santellocco Gargano, che ne ha curato un attento restauro. Percorrendo l’antico collegamento che da San Quirico porta alla Rocca, ci si ritrova davanti a un ampio arco tardo quattrocentesco che dà accesso al castello. Al suo interno è possibile visitare la cappella di Sant’Agata e il vasto cortile che un tempo ospitò l’abitazione signorile, l’archivio e le prigioni, il tutto andato progressivamente in rovina tra Settecento e Ottocento. Mentre tra il XV e XVI secolo al cassero si collegò una nuova e ampia residenza per i conti Bardi, in forma di palazzo, che venne addossata lungo il tratto occidentale della cinta muraria.
Ancora oggi la residenza si può ammirare in tutta la sua bellezza, a partire dal piano terra, dove si trovano le cucine e alcune sale, per proseguire al primo piano con il grande salone di rappresentanza decorato durante l’Ottocento con scene paesaggistiche.
CETONA (SI)
Centro storico
Apertura sabato 16 e domenica 17 ottobre, dalle ore 10 alle 12.30 e dalle ore 13.30 alle 17
Abitato fin dalla Preistoria, il borgo di Cetona, situato alle pendici del monte Cetona, è immerso in un territorio ricco di eccellenze naturalistiche e storico-artistiche. La cittadina domina su un paesaggio montano caratterizzato da boschi, campi coltivati e oliveti. Il centro storico, ben conservato, si distingue per la fitta trama di vicoli e meravigliosi scorci di paesaggio che si alternano lungo le strade. In occasione delle Giornate FAI la Delegazione di Siena ha organizzato per i visitatori un percorso a tappe che racconta la storia del borgo attraverso le sue chiese – chiesa della SS. Annunziata e chiesa di S. Michele Arcangelo dove è conservata la sorprendente statua della Madonna delle Grazie -, le sale del Palazzo Comunale: eccezionalmente aperte al pubblico quella consiliare affrescata da Francesco Gamberucci Pace e il Gabinetto del Sindaco, affrescato da Antonio Castelletti; e ancora il Museo Civico che conserva preziose testimonianze archeologiche di epoca preistorica. La visita proseguirà lungo il camminamento della Rocca per ammirare il paesaggio e scoprire la storia dell’insediamento urbanistico. Saranno inoltre visitabili il Parco Archeologico Naturalistico di Belverde e l’Archeodromo con la sua ricostruzione didattica di parte di un villaggio dell’età del bronzo e del paleolitico medio.