Firenze – Il 2015 è un anno denso di eventi dove il ruolo delle foreste nel contesto dello sviluppo sostenibile, può e deve essere messo in risalto. E’ un impegno politico che l’Italia, nelle sue varie articolazioni istituzionale deve svolgere con grande intensità, ma anche un impegno per un’opinione pubblica che deve manifestare una sensibilità adeguata all’importanza del tema. E’ prioritario ricordare che la prossima sessione, la undicesima, del Forum delle Nazioni Unite sulle Foreste, avrà luogo tra il 4 e 15 Maggio 2015 a New York, nella sede dell’Onu.
Ma voglio citare la conferenza che si è appena conclusa in Giappone United Nations World Conference on Disaster Risk Reduction (WCDRR, http://www.wcdrr.org/) dove ad esempio la FAO ha presentato il numero della sua rivista UNYSILVA su “Foreste, Alberi e Disastri” (vedi http://www.fao.org/news/story/en/item/280108/icode/– Questo numero doppio di Unasylva ha come obiettivo quello di sbrogliare i nodi delle complesse interrelazioni che intercorrono tra foreste, alberi e disastri e di esaminare i modi in cui le foreste e gli alberi possono essere gestiti per resistere al meglio agli shocks e proteggere dagli shocks. Gli articoli di questa pubblicazione coprono un vasto range di disastri e crisi. Per lo più si riferiscono a disastri naturali come tifoni, incendi o terremoti, anche se alcuni si occupano di disastri provocati dalla mano dell’uomo ed altre crisi complesse tra cui guerre, o emergenze della salute pubblica come il virus Ebola, i quali tutti sono interconnessi con l’ambiente e con le foreste.
Più in generale, il 2015 è l’anno in cui vengano a scadenza gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio elaborati dalle Nazioni Unite e si stanno elaborando i nuovi. E’ importante quindi sottolineare che le campagne di sensibilizzazione sul tema delle foreste sono legate a questi processi politici di cooperazione allo sviluppo .Nei Millennium Development Goals (MDGs/ Obiettivi di sviluppo del millennio – con scadenza nel 2015 questo anno), vi è in particolare l’Obbiettivo No. 7 “ENSURE ENVIRONMENTAL SUSTAINABILITY” (obbiettivo che riconosce l’importanza delle foreste come “rete di sicurezza per i poveri”) Questo riconoscimento è anche presente nel contesto del Summit Rio+20 che si è svolto nel 2012 a Rio De Janeiro, venti anni dopo la fondamentale conferenza mondiale sull’ambiente che porta il nome di quella città. (Vedi Il Documento Finale, “Il futuro che vogliamo”). Ora sono in corso all’ONU, quest’ anno, le negoziazioni della agenda allo sviluppo del post-2015. E’ importantissimo sottolineare per esempio che uno dei nuovi obbiettivi dello sviluppo – i cosiddetti Sustainable Development Goals che verranno finalizzati e approvati a Settembre – include il riferimento alle foreste. E’ il Goal (Obiettivo) No. 15 : “Proteggere, restaurare e promuovere l’uso sostenibile degli ecosistemi terrestri, gestire in modo sostenibile le foreste, combattere la desertificazione, e fermare e invertire il degrado del territorio (land) e fermare le perdite nella biodiversità”
Ma grande importanza rivestono anche i prossimi appuntamenti legati ai cambiamenti climatici che si terranno a Parigi, prima la Conferenza scientifica “Our Common Future Under Climate Change” a Luglio, e poi la Conferenza delle Parti della UNFCCC, (United Nations Framework Convention on Climate Change) (Protocollo di Kyoto) che si terrà a Parigi dal 30 Nov. all’11 Dic. 2015.)
L’obiettivo della Conferenza di Parigi è raggiungere un accordo globale che permetta di contenere l’aumento del riscaldamento della superficie terrestre entro i due gradi della temperatura precedente alla rivoluzione industriale. Se questo obiettivo non dovesse essere raggiunto si aprono prospettive pericolose per il pianeta. La velocità di “invasione” del mare sulle terre emerse è già cresciuta e potrebbe ulteriormente crescere; la perdita dei ghiacci è di fronte a tutti noi; pericolosa appare la prospettiva che il “permafrost”, sottosuolo impregnato di neve ghiacciata, secondo taluni possa diminuire di un terzo entro il 2050. Ma il riscaldamento dell’ecosistema terreste si porta con sé pericolo di siccità e di incendi che colpiscono le foreste.
In una situazione del genere, che tendiamo spesso a sottovalutare come prospettiva comunque lontana nel tempo, le foreste nel mondo sono dei grandi alleati nella lotta contro i cambiamenti climatici. La fitta serie di scadenze di politica ambientale internazionale pone i problemi sul tavolo: vogliamo che il contributo italiano, sia politico, che scientifico, che operativo si sviluppi al massimo livello, perché queste occasioni non siano perdute. Sono convinto di interpretare con questo invito lo spirito dell’inaugurazione di questo Anno Accademico.
Foto: www.associazionepaesaggi.it