Camicie nere e braghe militari. Nostalgia canaglia. Altro che lista civica, a sentire Sel pare che Donatella Prampolini stia preparando la marcia su Reggio. A denunciare l’apologia di fascismo sono stati i candidati Cosimo Pederzoli e Eduardo Raia: “Martedì mattina, in piazza Prampolini, ci siamo fermati al banchetto di Fratelli d’Italia/Alleanza Nazionale per leggere meglio qualche volantino (le due forze politiche sostengono Donatella Prampolini). Tra i presenti al banchetto un signore in camicia nera, con pantalone verde militare. Abbiamo chiesto se il colore della camicia fosse un caso e un altro sostenitore della Prampolini ci ha confessato “Beh, questa è la nostra storia, che ci vuoi fare…”. Complimenti. Poco dopo il camerata si è smarcato dall’accusa “No, vabbè, è un caso. La camicia nera è solo un caso”.
Dress code a parte, a fare infuriare Pederzoli e Raia sono state le parole udite al banchetto a proposito di immigrazione: “Tolleranza zero, ognuno stia a casa propria”. Ovviamente nemmeno questo ci ha stupiti particolarmente. “Dobbiamo intercettarli in acque libiche e prenderli a cannonate, sparare come fanno in Spagna”. Questo no, non lo accettiamo. E lo denunciamo. In particolar modo a Donatella Prampolini: cacci i fascisti dalla propria ‘coalizione’, per rispetto verso la città. Soprattutto dopo l’ennesima strage di migranti avvenuta questa notte. Il sottoinsieme simbolico e di intenti composto da Fratelli d’Italia, Alleanza Nazionale, e MSI, se utilizza questi toni e rispolvera camicie nere non può che essere un danno per Reggio Emilia”.