Firenze – Grande pressing sul governo, con l’obiettivo di sbloccare le risorse assegnate alla Toscana e infine il “premio”: oltre 29 milioni di euro per un Piano integrato per l’occupazione che fa della Toscana la prima regione in Italia ad aver avviato il percorso che converte le risorse in specifiche azioni di politica attiva, favorendo in particolare il reinserimento, come precisa l’assessore Grieco, ” delle lavoratrici e dei lavoratori che in questi anni di crisi hanno perso il posto di lavoro e che sono rimasti privi di ammortizzatori sociali”. Una parte importante di queste risorse, il 70%, saranno dedicate alle aree di crisi complesse, non complesse e regionali formalmente riconosciute, mentre il restante 30% andrà agli interventi attivati per i lavoratori residenti nelle altre aree regionali. La presentazione del Piano si è tenuta stamattina nella sede regionale di Palazzo Strozzi Sacrati in piazza Duomo. La “platea” stimata di disoccupati che potranno accedere al percorso delineato dal piano è di 5-6mila persone.
Obiettivo del Piano, sia garantire un sostegno al reddito, sia un’assistenza intensiva alla ricollocazione, per il reinserimento lavorativo dei disoccupati. Le risorse saranno distribuite in tre canali: 8 milioni di euro per la sperimentazione regionale dell’assistenza alla ricollocazione, erogazione di una indennità di partecipazione alle politiche attive previste pari a 500 euro al mese per un massimo di sei mesi e proporzionata alla durata delle iniziative (previsione totale, 14,5 milioni di euro), incentivo all’occupazione per i datori di lavoro che assumono i destinatari dell’assegno (7 milioni).
Per quanto riguarda chi gestirà “fisicamente” le misure, la Regione si avvarrà della collaborazione con l’Inps, che provvederà al pagamento ai destinatari dell’indennità di partecipazione, mentre sarà Anpal, l’Agenzia nazionale del lavoro, ad occuparsi del pagamento dell’assegno di ricollocazione e degli incentivi occupazionali.
Di fatto dunque, andando nello specifico, il Piano integrato per l’occupazione prevede l’intervento di almeno tre elementi, per mettere in campo un mix di politiche attive e passive che rendano possibile a chi ha perso il lavoro non solo di ritrovarlo, ma di sostenerne anche lo sforzo economico. Si parla dunque, di percorso di ricollocazione, indennità di partecipazione e incentivo ai datori di lavoro.
Per quanto riguarda il percorso di ricollocazione, i requisiti previsti dal Piano sono: domicilio in Toscana, iscrizione a un Centro per l’Impiego della Toscana, disoccupazione di 12 mesi o 6 se si risiede nelle aree di crisi, nessuno strumento a sostegno del reddito. Chi fosse interessato e in possesso di questi elementi, si può recare, a partire dal 6 marzo prossimo, presso il proprio Centro per l’impiego per l’aggiornamento del Patto di servizio personalizzato. In questo patto verrà studiata una strategia mirata alla ricollocazione, che sarà finanziata d auna specifica dotazione, da un minimo di 500 euro a un massimo di 5mila in funzione dell’indice di profilazione del disoccupato, e del tipo di contratto di lavoro conseguito. Si può anche scegliere se farsi seguire dal Cpi oppure da un soggetto privato accreditato. L’importo dell’assegno per la ricollocazione sarà incassato direttamente dal Cpi o dall’agenzia accreditata ma solo se riusciranno a trovare un lavoro al disoccupato.
L’indennità di partecipazione è costituita dalla somma che, lo sosterrà per tuttala durata del percorso, ovvero 500 euro mensili. I periodi di lavoro ad esempio temporanei daranno luogo a una decurtazione proporzionale. Se poi si dovesse mancare alle attività previste dal Programma (ad esempio formative) senza giustificato motivo, si va incontro alla decadenza dal programma e dunque dall’indennità.
Infine, è previsto anche un incentivo ai datori di lavoro, il cosiddetto “incentivo all’occupazione” che viene assegnato ai datori di lavoro che assumono le persone cui è stato rilasciato l’assegno di ricollocazione, incentivo che va da 1000 a 8mila euro secondo la tipologia del contratto, vale a dire se a tempo determinato, somministrazione, apprendistato, indeterminato, e dell’orario contrattuale, se dunque part-time o full-time.