Parigi – La settimana di quattro giorni lavorativi senza riduzione di stipendio è un sogno che sta diventando una realtà per un numero crescente di francesi. Due aziende di Lione hanno infatti deciso di riorganizzare l’orario di lavoro convinte che una settimana lavorativa più corta possa tradursi non solo in un maggior benessere dei propri dipendenti ma anche in un’accresciuta produttività. A dare il via a questo esperimento, finora rimasto molto marginale in Francia , sono da questo mese due ditte informatiche, la LDLC e la IT Partner.
La prima, che ha 800 dipendenti, ha deciso di festeggiare i suoi primi 25 ani di esistenza seguendo le orme della filiale giapponese di Microsoft che un paio di anni fa ha “regalato” al suo personale la settimana di 4 giorni guadagnandoci un aumento della sua produttività del 40%. La riduzione dell’orario di lavoro, ha spiegato al quotidiano La Croix il suo fondatore Laurent de la Clergie, si iscrive in una ristrutturazione più ampia orientata verso un nuovo tipo di management, quello dell’”azienda liberata” teorizzato dall’americano Tom Peters negli anni ’90, che prevede un’organizzazione del lavoro fondata sul principio dell’auto-direzione e dell’auto-responsabilità dei dipendenti. L’esperimento dovrebbe tradursi, ha indicato, nell’assunzione di almeno una ventina di persone.
A pochi passi da LDCL la IT Partner ha deciso offrire ai suoi 40 collaboratori la settimana lavorativa di 4 giorni senza perdita di salario ma con la contropartita di lavorare 30 minuti di più al giorno. I due annunci sono stati definiti dalla sezione locale della centrale sindacale CGT “una svolta storica”. In fenomeno però resta in Francia, paese che negli anni ’80 aveva ridotto l’orario lavorativo settimanale dalle 39 alle 32 ore, resta ancora marginale che riguarda circa l’1% delle aziende. Pioniere della settimana di quattro giorni lavorativi è una ditta di riciclaggio, l’Yprema, che la sta sperimentando dal 1997. In una ventina d’anni è passata da 40 a 100 dipendenti e ora sta riflettendo sul passaggio dalle 32 alle 30 ore settimanali.
Come precisa La Croix la riduzione dei giorni lavorativi è allo studio in molti paesi ma è ancora nella fase sperimentale e non si è ancora tradotto in misure a livello nazionali. A spingere verso un ripensamento dell’organizzazione del lavoro ci si è messo ora anche la pandemia e il suo corollario, il telelavoro, che ha aperto nuove vie ad uffici ed aziende.