Lavoro: in Europa si discute sulla settimana di 4 giorni

Secondo un sondaggio, circa il 40% dei lavoratori francesi è favorevole

E se si andasse verso una settimana lavorativa di soli 4 giorni ?  L’idea di ridurre non le ore lavorative ma i giorni lavorativi si sta facendo strada in molti paesi europei, dalla Gran Bretagna alla Spagna, dal Belgio all’Islanda. E anche in Australia, Nuova Zelanda, Stati Uniti e Canada. Anche in Francia si è aperto il dibattito sui pro e i contro di questa nuova organizzazione del lavoro che si é fatta avanti dopo che la pandemia del Covid aveva portato allo sviluppo dello smartworking.

Secondo un recente sondaggio, circa il 40% dei lavoratori francesi sono ora favorevoli alla settimana di 4 giorni , a patto però che il salario rimanga invariato. I più favorevoli sono i giovani (41%), le donne (39%), i genitori (39%), e i dipendenti nei settori del commercio(44%) , alberghiero (43%) e trasporti (41%).

Secondo il 22% poi  questa riforma diventerà la norma entro 5 anni nel loro settore. In particolare nell’industria, nelle telecomunicazioni  e nell’immobiliare. Nel caso la riduzione dei giorni lavorativi fosse accompagnata da una riduzione salariale, la percentuale dei francesi favorevoli alla riforma crolla al 9%

Attualmente oltr’alpe quelli che stanno sperimentando i 4 giorni lavorativi sono ancora oin numero ridotto,  circa 10.000, principalmente in medie aziende. Con soddisfazione sia dei dipendenti che dei datori di lavoro. Un esperimento nel settore pubblico, in un ente previdenziale della Piccardia, ha invece incontrato non poche difficioltà, come rileva la CGT che si è già pronunciata contro questa iniziativa . Secondo questo sindacato è accettabile solo se viene accompagnata da una riduzione del tempo lavorativo altrimenti significa che , a carico lavorativo invariato, il ritmo viene aumentato a scapito del lavoratore. Se riduzione ci deve essere è solo quella delle 32 ore settimanali ora vigenti in Francia, e non quella dei giorni lavorativi.

Per  Structa, un’azienda che produce mobilio per uffici,  i 4 giorni lavorativi  sono invece un’opportunità per i suoi 70 dipendenti per  un migliore equilibrio tra vita professionale e vita privata. Attualmente, a salario invariato, tutti godono di un giorno off a loro scelta. L’esperimento, lanciaro a marzo, sembra avere buoni risultati grazie anche a un programma di accompagnamento messo a punto dall’organizzazione britannica 4 Days Week. Non è a caso che l’azienda francese abbia guardato al di là della Manica, dove l’iniziativa ha da maggior tempo il vento in poppa.

In Gran Bretagana un test su vasta scala effettuato tra giugno e dicembre 2022 aveva evidenziato il successo dell’iniziativa nelle aziende che avevano adottato i 4 giorni lavorativi, un esperimento che la maggior parte intendeva portare avanti perché l’esperienza si era dimostrata molto positiva. Solo il 4% avevano deciso di interromperla. Secondo l’inchiesta, dopo tre giorni consecutivi di riposo, i dipendenti tornano al lavoro molto più distesi e con maggiore energia. L’assenteismo è in calo del 66%, con benefici anche su salute fisica e mentale. Sul fronte delle aziende poi  non i sarebbero perdite su fronte fatturato o produttività.

Tutto bene dunque ? Dipende molto dal tipo di azienda e la sua capacità di riorganizzare il lavoro in modo da non penalizzare il dipendente, aumentadone appunto, come sostiene la CGT , ritmo e cadenze. Con l’effetto di aumentare la pressione sul lavoratore, costretto a far fronte agli stessi compiti in tempi ridotti. Il dibattito comunque é aperto  e sarà comunque interessante seguirne l’evoluzione.

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