Lavoro domenicale, in Toscana coinvolti il 21,4% dei dipendenti

Firenze – Non è neppure troppo alta, la percentuale dei lavoratori dipendenti che svolge attività lavorative anche la domenica e “non rispetta” Pasqua ormai alle porte, in Toscana: sono infatti poco più di 240mila lavoratori, il 21,4% dei dipendenti. Ciò che induce a definire il dato non troppo alto, è il fatto che la nostra regione, come caratteristiche, dovrebbe trovarsi nella “squadra” delle prime, in quanto dai dati resi noti dalla Cgia di Mestre, i territori con densità maggiore per quanto riguarda il lavoro domenicale e festivo, sono quelli a vocazione turistico-commerciale: in cima alla classifica dei “lavoratori domenicali” ci sono infatti  Valle d’Aosta (29,5 per cento di occupati alla domenica sul totale dipendenti presenti in regione), Sardegna (24,5 per cento), Puglia (24 per cento), Sicilia (23,7 per cento) e Molise (23,6 per cento); agli ultimi posti, Emilia Romagna (17,9 per cento), Marche (17,4 per cento) e Lombardia (16,9 per cento). La media nazionale si attesta al 19,8 per cento.

In Italia, fra dipendenti e autonomi, i lavoratori che la domenica sono sul posto di lavoro e a Pasqua lavoreranno, sono  4,7 milioni; di questi, 3,4 sono lavoratori dipendenti e gli altri 1,3 sono autonomi (artigiani, commercianti, esercenti, ambulanti, agricoltori….). “Se 1 lavoratore dipendente su 5 è impiegato alla domenica – aggiunge la Cgia sulla scorta dei dati – i lavoratori autonomi, invece, registrano una frequenza maggiore: quasi 1 su 4”. Il lavoro domenicale è praticato per lo più negli  alberghi/ristoranti: i 688.300 lavoratori dipendenti coinvolti incidono sul totale degli occupati dipendenti del settore per il 68,3 per cento. Seguono il commercio (579.000 occupati pari al 29,6 per cento del totale), la Pubblica amministrazione (329.100 dipendenti pari al 25,9 per cento del totale), la sanità (686.300 pari al 23 per cento del totale) e i trasporti (215.600 pari al 22,7 per cento).

E l’Europa? Per molti Paesi, vale la regola che chi lavora di domenica raggiunge percentuali più alte rispetto alla nostra media: siamo negli ultimi posti della classifica. Riferendosi ai dati del 2015, ecco il quadro che presenta la Cgia veneta: “In riferimento ai lavoratori dipendenti, la media dei 28 paesi Ue era del 23,2 per cento – con punte del 33,9 per cento in Danimarca, del 33,4 per cento in Slovacchia e del 33,2 per cento nei Paesi Bassi –mentre da noi la percentuale era del 19,5 per cento. Solo Austria (19,4 per cento), Francia (19,3 per cento), Belgio (19,2 per cento) e Lituania (18 per cento) presentavano una quota inferiore alla nostra”.

 

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