Nel 2011 l’Amministrazione comunale attraverso la Fondazione per lo Sport ha investito 2,4 milioni euro per gli impianti sportivi cittadini. Si tratta di interventi che nascono da una collaborazione tra pubblico e privato sociale che ha consentito di fare investimenti attesi da anni. I fondi sono destinati all’ampliamento e alla ristrutturazione di nove impianti sportivi pubblici affidati alla Fondazione per lo Sport. Si tratta di un investimento importante in tempi di crisi e grandi tagli e ciò è stato possibile grazie alla volontà e alla determinazione dell’assessore allo Sport Mauro Del Bue e del presidente della Fondazione, Anzio Arati. Il nuovo nuovo modello di gestione dell’impiantistica che si basa sulla collaborazione di pubblico e privato con il coinvolgimento delle società sportive sembra funzionare.
Presidente, che cos’è la Fondazione per lo sport?
La Fondazione per lo Sport è un organismo privato a indirizzo pubblico voluto dal sindaco Delrio uno strumento in grado di andare incontro alle esigenze del mondo sportivo di base, in grado di garantire anche una sempre migliore gestione dell’impiantistica sportiva. La Fondazione ha in concessione gli impianti sportivi che a sua volta assegna alle società sportive, garantendo loro tutti i necessari supporti e nello stesso tempo garantendo al pubblico il controllo completo dell’utilizzo degli spazi e la determinazione delle tariffe. I fondi arrivano in gran parte dalla quota associativa che il Comune versa alla Fondazione e in misura minore dai soci privati. Anche le società sportive sono chiamate a dare il loro contributo mettendo a disposizione un monte ore per l’organizzazione di attività e manifestazioni.
Con l’ingresso della Fondazione nella gestione degli impianti, cosa è cambiato?
Innanzitutto attraverso le convenzioni con le società sportive è stata introdotta una politica di coinvolgimento e responsabilizzazione de fruitori degli impianti. Inoltre, sono stati superati quei percorsi burocratici tipici delle amministrazioni pubbliche quindi una gestione più razionale e rapida delle risorse economiche. Ad esempio oggi quando è necessario un intervento di manutenzione siamo in grado di farlo immediatamente, senza gara d’appalto. Se devo chiamare un idraulico per riparare una tubatura posso scegliere quello che mi costa un po’ meno e allo stesso tempo avere la garanzia che il lavoro sia fatto bene perché c’è la società che vigila.
Qual è la condizione generale degli impianti sportivi reggiani?
Gli impianti reggiani sono tutti in condizione di massima sicurezza. Certo alcune strutture sono molto datate e hanno bisogno di interventi molto impegnativi, se non proprio radicali. Mi riferisco ad esempio al campo di atletica e alla piscina di via Melato. Per quanto riguarda il campo di atletica, sono da poco cominciati i lavori di sistemazione della pista e delle tribune. E’ un intervento significativo che consentirà di avere un impianto a norma per il pubblico, quindi ci sarà la possibilità di organizzare eventi. Questo però non toglie il fatto che c’è l’assoluta necessità di una struttura completamente nuova: oggi i nostri atleti sono costretti ad emigrare a Modena. La pista di via Melato ha solo 6 corsie e non le 8 regolamentari: può ospitare al massimo gare scolastiche ed è necessario risolvere l’annoso problema dell’impianto “indoor”. Stiamo parlando però di investimenti molto ingenti e al momento non ancora programmati.
La piscina è un’altra nota dolente.
La struttura è sicuramente molto datata e tutto quello che si poteva fare sull’esistente è stato fatto. La gestione privata riunisce le espressioni del mondo sportivo reggiano, a garanzia del miglior utilizzo dell’impianto. Non è stata toccata la programmazione in essere, è stato ampliato l’orario di apertura al pubblico e le tariffe non sono state aumentate. Direi che si tratta di ottimi risultati. Sono inoltre in programma diverse migliorie a cominciare dall’accettazione e dal punto ristoro. Posso dire che con la gestione privata si sono fatti sensibili passi in avanti. E’ evidente che la piscina presenta dei limiti dovuti all’età della struttura. Anche qui c’è la necessità di approfondire le migliori tecnologie che oggi offre il mercato e valutare un intervento radicale.
Quali sono i prossimi obiettivi della Fondazione?
Continueremo nella politica di coinvolgimento delle società sportive. Fino ad oggi la Fondazione ha garantito una gestione efficiente sui tempi di intervento e sulla gestione economica. Adesso è il momento di fare un passo in avanti: dobbiamo mettere in campo azioni di politica sportiva e di indirizzo, in particolare dal punto di vista educativo. In questo modo possiamo sostenere n modo davvero incisivo il mondo sportivo, in particolare quello giovanile.
CHI E’ ANZIO ARATI
Nato nel 1948, di professione ottico, Arati è una figura molto nota nel mondo sportivo locale e nazionale. Dapprima come praticante, nell’atletica leggera e nel calcio, è divenuto in seguito allenatore e dirigente di squadre di calcio dilettantistiche, legando il suo nome al Gruppo sportivo Falk, con il quale ha tra l’altro realizzato, insieme al Comune di Reggio Emilia, il primo campo di calcio in erba artificiale in Italia, concretizzando la prima esperienza nazionale di collaborazione tra pubblico e privato.
Innumerevoli le iniziative delle quali è stato promotore, a livello cittadino, regionale, nazionale e internazionale.
Nel 1997 ha tra l’altro dato vita alle Olimpiadi del Tricolore e nel 1998 ha creato l’associazione Reggio Event’s, della quale è presidente. Nel 1999 ha partecipato all’organizzazione del torneo mondiale di calcio giovanile ‘Nike premier cup’, dalla fase locale alle finali di Barcellona.
Nella lunga carriera di organizzatore e dirigente sportivo, si è occupato anche di iniziative specifiche di nuoto, tennis e rugby. Tra queste, lo stage della nazionale italiana di nuoto a Reggio Emilia nel 2001 e, nello stesso anno, un evento in occasione della tappa del Giro d’Italia a Reggio.
Ha ricoperto incarichi per Figc e Coni dell’Emilia Romagna e per la lega dilettanti della Figc nazionale.
È stato insignito di attestati di benemerenza da Figc e Coni nazionali.
Innumerevoli le iniziative delle quali è stato promotore a livello cittadino, regionale, nazionale e internazionale. Nel 1997 ha dato vita alle Olimpiadi del Tricolore e nel 1998 ha creato l’associazione Reggio Event’s, della quale è tuttora president; l’anno seguente ha partecipato all’organizzazione del torneo mondiale di calcio giovanile ‘Nike premier cup’, dalla fase locale alle finali di Barcellona. Nella sua lunga carriera di organizzatore e dirigente sportivo, Arati si è occupato anche di iniziative specifiche di nuoto, tennis e rugby. Tra queste si ricorda lo stage della nazionale italiana di nuoto a Reggio Emilia nel 2001 e, nello stesso anno, un evento in occasione della tappa del Giro d’Italia con arrivo nella nostra città.