Stagionali, parte il flash mob delle “due coste” contro lo sfruttamento

Massa – Non sono solo i bagnini, anche se la loro categoria è quella che colpisce di più, vista la stagione: a ribellarsi a ciò che i lavoratori definiscono un vera e propria situazione di “schiavitù” sono gli stagionali, tutti gli stagionali, dai bagnini appunto fino al banconiere ai camerieri, a tutti coloro insomma che prestano servizio per rendere felice e “easy” l’estate degli italiani. Un problema enorme e diffuso, che riguarda tutte e due, intanto, le “coste simbolo” dell’estate marina italiana, quella toscana con Massa, quella romagnola con Rimini. A dare voce e a organizzare quello che sarà il primo flash mob delle “due coste”, l’Unione Sindacale di Base.

Perché le condizioni di lavoro sono veramente al limite, come spiega Elia Buffa, dell’Usb di Massa. “Si va dalle cosiddette “assunzioni in grigio “, vale a dire una parte di ore in busta paga e una no, all’assenza del giorno libero e sulla costa romagnola anche al “ricatto dell’alloggio”, vale a dire che, se l’hotel fornisce dove dormire, viene scalato dalla busta paga”. Oltre al giorno libero, mancano anche i turni di riposo, con ricarica anche di ore di lavoro non previste, senza parlare di demansionamento, sottoinquadramento, e sfruttamento mascherato da “stage, tirocini, alternanza scuola lavoro….”, con l’incubo del ricatto, per la forma dell’alternanza scuola lavoro,  per “accedere alla maturità” se non si accettano le condizioni. Insomma, il principio è: il lavoro va pagato.

Condizioni che i lavoratori definiscono da paura, e contro le quali la prima rivendicazione, “il minimo”, come dice Buffa, “è il rispetto del contratto collettivo nazionale del tursimo e del commercio”. Che, almeno, metterebbe in un contsto di legalità e di elementari tutele questi lavoratori. Anche se non si sciala certo (per questo si tratta di un primo, minimo, obiettivo): basti pensare che le tabelle della retribuzione oraria si aggirano (ad esempio per un banconiere) sui sei euro circa all’ora. Il che comporta, dicono i lavoratori, un’interrogativo:”Quante ore si dovrebbe lavorare per pagare un affitto, pagare le bollette e mgari anche la spesa alimentare?” Tante, troppe, 10-12 ore per raggiungere quell’esistenza “libera e dginitosa” di cui parla la Costituzione.

Dunque, se accedere al contratto nazionale è il traguardo minimo che permette di uniformare lo status di questi lavoratori e sollevarli dall’illegalità, l’obiettivo  anche quello di accedere al salario minimo. Anche per rispondere, dicono dall’Usb, alla “narrazione tossica” di questi giorni, in cui si è parlato degli stagionali come di persone che non hanno voglia di lavorare, magari perché così si può giungere al reddito di cittadinanza. “Ci teniamo a precisare – concludono i lavoratori – che non si tratta di una questione di reddito, bensì di condizioni di lavoro, che sono al limite della schiavitù”. Inaccettabili.

Il Flash Mob delle due coste si terrà domani, giovedì primo agosto, alle ore 11 a Marina di Massa-Pontile, e alle 21.30 a Rimini, in piazza Kennedy.

 

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