Migliaia. Sì, migliaia di persone in corteo stamattina, per difendere i loro salari dai tagli prospettati dal Comune su "input" della Corte dei Conti. Il corteo dei dipendenti comunali, nel giorno dello sciopero che ha fermato o messo in forse i servizi pubblici (dagli asili, alle manese, ai trasporti …) attraversa le strade del centro di Firenze, blocca viale Matteotti, si dirige verso via Mazzini, alla Corte dei Conti. Perchè è stata proprio un'inchiesta di quest'ultima (e del ministero delle finanze) che è scaturiota la motivazione più forte al taglio stipendi e fondo accessorio. Su stipendi che arrivano in media a 1200 euro al mese, almeno per quanta riguarda i dipendenti "non graduati", mentre per dirigenti e alti ruoli amministrativi la musica, come fanno notare alcuni dipendenti inviperiti, cambia. Ed è proprio davanti alla sede della Regione e della Prefettura, in via Cavour, che esplode la parola magica: "Rispetto". Rispetto del lavoro, delle ore di preparazione, delle responsabilità anche con risvolti penali che si ammucchiano sulle spalle di questi lavoratori "oscuri" spesso neppure riconosciuti dallo stesso cittadino che pure, senza di loro, non potrebbe rispettare scadenze, ottemperare a riti della vita civile esseniali come matrimoni, morti, separazioni, nascite. Rispetto, reclamano. E, dalla folla di migliaia in corteo, un grido ancora più forte: "I nostri soldi sono finiti, rimangono i vostri sprechi".
Non si fa aspettare la risposta del sindaco a quella che da Palazzo Vecchio viene vissuta come una vera e propria sfida. "Se si continua ad alimentare lo scontro contro l'amministrazione e contro la Corte dei Conti si fa un danno ai cittadini, con cui mi scuso, e si fa un danno ai lavoratori stessi. Loro, i lavoratori, non se ne rendono conto, ma si stanno facendo del male da soli". Sono le parole del primo cittadino di Firenze che ribadisce:"E' uno sciopero che fa, per l'ennesima volta, una polemica contro l'amministrazione comunale. Rispetto le opinioni delle lavoratrici e dei lavoratori, ma il dato di fatto è che le cose non stanno come vengono raccontate. Il fatto che costantemente, anzichè cercare delle soluzioni, le rappresentanze sindacali cerchino di esasperare il clima contro la Corte dei Conti in questo caso, con un atto che istituzionalmente mi sembra molto grave, e contro Palazzo Vecchio mi sembra un errore da parte delle lavoratrici e dei lavoratori ed è la dimostrazione che fra di loro c'è chi vuole risolvere il problema e chi invece vuole soltanto creare un clima di tensione". Di certo, per ora, una cosa è molto chiara: dipendenti e Comune, guerra dichiarata.