Firenze – Cinquanta anni fa l’inaugurazione dell’Autostrada del Sole, ( Milano-Roma ),fu un evento di forte impatto emotivo per l’Italia che si risollevava dalle macerie della guerra perché cambiò profondamente il sistema delle comunicazioni. Con la nuova autostrada si poteva andare da Milano a Napoli in poco più di otto ore mentre con la viabilità “normale” che attraversava vari centri abitati e si arrampicava sui valichi degli Appennini, occorrevano due giorni di viaggio.
A colpire l’immaginario collettivo furono anche le strutture architettoniche avveniristiche, in particolare, gli oltre cento viadotti che posero l’ingegneria italiana all’attenzione di tutto il mondo come quello sul torrente Aglio ad una sola campata con ben di 164 m di luce
Sugli anni ’60 , quelli del miracolo economico e della “grande illusione” , Marta Boneschi ha scritto un libro “ cult “ che fa ampio riferimento anche all’autostrada del sole. Abbiamo raggiunto la scrittrice per chiederle se davvero questa realizzazione servì,come si disse allora, ad unificare l’Italia
“Fu effettivamente – ha detto la scrittrice – un evento di grande portata paragonabile all’ introduzione della rete ferroviaria, costruita in seguito all’unità nazionale. E’ stata la risposta di un paese che rinasce, e cerca di annientare la propria “maledizione” geografica, quella cioè di essere una penisola lunga e accidentata, con molte città e vaste zone isolate, soprattutto nel Sud”.
Si è detto, spesso, che sia stata una spinta alla motorizzazione di massa.
“Certamente, ma non solo. E’ stata un forte incentivo all’industrializzazione diffusa. Lungo l’arteria si sono insediati capannoni, magazzini, fabbriche, che hanno portato lavoro e benessere senza necessità di emigrare. Gli aspetti negativi non sono mancati: eterni cantieri, cartelloni pubblicitari a devastare il paesaggio, inquinamento. Sono tutti danni che potevano essere contenuti”.
Cambiò , insomma, abitudini e stili di vita ….
“Muoversi per iniziativa propria, in totale libertà, senza consultare l’orario dei treni, andare in vacanza in posti lontani, vistare i parenti più spesso che in passato: tutto questo e altro, grazie all’Autostrada del Sole, hanno cambiato lo stile di vita italiano”.
Ma fu anch’essa una grande illusione?
“Tutt’altro: l’Autostrada del Sole è una realtà viva e forte. Credo che, quando la ripresa economica che tutti aspettiamo sarà in corso, bisognerà progettare un ampliamento. In treno, in automobile, auspico che gli italiani siano più vicini, più solidali, più consapevoli del loro essere una nazione, una parte dell’Europa, un ponte gettato sul Mediterraneo, non per odiare i vicini e i migranti, ma per costruire una società civile, prospera e aperta. A questo, dal tempo dei romani, servono le strade”.
- Nota Marta Boneschi giornalista e saggista è autrice di molti libri fra i quali Poveri ma belli. I nostri anni Cinquanta, Milano, e La grande illusione. I nostri anni Sessanta.