Una giornata di festa che in un istante si è trasformata in un incubo. Due esplosioni, alle 14,50 locali (le 20,50 in Italia) e a distanza di venti secondi l’una dall’altra, al traguardo della maratona di Boston. Almeno tre i morti accertati, tra i quali un bambino di otto anni. Paura per nove reggiani negli Stati Uniti per partecipare alla corsa: si tratta di Bruno Benatti, 51 anni, e Fausto Pavesi, 53 anni, di Guastalla; Azio Bertolini, 43 anni, e Roberto Scarabelli, 46 anni di Montecchio; Riccardo Muzzioli, 37 anni di Casina; Carlo Carletti 47 anni di Reggiolo, Paolo Melloni, 52 anni di Poviglio. Claudio Caroni, 58 anni, e Giulia Montanari, 24 anni, entrambi di Reggio, si erano iscritti alla gara ma non sono partiti.
Vivo per Bruno Benatti, che al momento dell’esplosione si trovava nei pressi del traguardo, a poche centinaia di metri dal luogo dell’esplosione. Molti dei corridori reggiani hanno viaggiato con il tour operator specializzaro Born2run, che ha scritto in un comunicato:”Born2Run è vicina a tutti i maratoneti ed accompagnatori presenti alla maratona di Boston in particolare alle persone rimaste coinvolte nelle esplosioni. Il gruppo Born2Run è composto di 58 persone accompagnati da Fulvio Massini e Roberta Mirabella, stanno tutti bene e sono sistemati all’hotel Revere di Boston. Già da ieri notte, stiamo tenendo monitorata la situazione, siamo in costante contatto con i nostri accompagnatori (persone molto esperte) per cercare di dare tranquillità e sicurezza al gruppo”.