Firenze – Bastano pochi dati per capire. La Fiorentina è la squadra che insieme alla Juventus ha tirato di più in porta in campionato, ed è la squadra che ha fatto più cross in area. Ma è anche il decimo attacco del campionato, con una sola rete in più del Cagliari terz’ultimo in classifica! Non c’è altro da dire. Chi mi parla di un Gomez “rinato”, chi lo esalta per queste tre reti (diciamocelo: quasi casuali) segnate in una settimana, fa del male alla Fiorentina. E forse anche Montella, sotto sotto, non è contento. Ossia, è contento perché il povero Mario spenderà meno dallo psicoanalista, ma sarà senz’altro in imbarazzo quando gli dovrà preferire Gilardino.
Perché questo sarà l’esito scontato se si vuole rimediare alle carenze di una squadra frenata da un’impotenza offensiva che ha solo due responsabili: un Gomez che non è, neanche quando fosse al cento per cento, il centravanti che ci vuole per il gioco che fa la squadra ; e Cuadrado, che continua a imperversare con le sue finte e controfinte, ma è sempre più ai margini dell’attacco, un freno per la fluidità della manovra, un’altra attesa spasmodica tradita in quest’annata maledetta. Pensare che non si arriverà terzi con questo gioco, con questi centrocampisti che sono una delizia per palati fini, con questo immenso Joaquin, con questa difesa finalmente all’altezza del rango (il solo Basanta dovrebbe stare più lì con la testa) è un insulto alla logica e alla giustizia. E tra poco, dopo aver “aspettato” Gomez e Cuadrado, ci sarà da “aspettare” Pepito, che avrà certo tutto il diritto di rientrare dopo un anno al sessanta per cento della forma, con nelle gambe zavorra e desuetudine, anche lui con le attese di tutti che legittimamente non sarà in grado di ripagare subito.
Da ora le scelte di Montella per l’attacco non saranno facili. C’è anche da gestire il caso Babacar, che non fa polemiche, ma si capisce bene che non intende rinnovare. E allora? Chi scegliere? Un giocatore da valorizzare ma che alla fine verrà venduto, uno dei tanti in attacco da recuperare dopo soste forzate, o per infortunio o per esilio, e che verrà buono solo l’anno prossimo? Io continuo a credere che alla Fiorentina basti poco per giocarsi alla pari il terzo posto, e che dunque dovrebbe continuare a crederci. Da ora Montella deve guardare agli attaccanti che ha senza chiedergli il nome, ma solo con attenzione allo stato di forma, alla voglia, alla condizione, soprattutto psicologica.
E potrebbe (dovrebbe!) anche pensare di alternare Cuadrado con qualcuno che tiri in porta e non al piccione; sfruttare la vena di Joaquin per mettere un doppio centravanti, oppure, sempre col doppio centravanti, nel caso calasse il torero, rieducare Cuadrado al suo ruolo originario di esterno destro. Il modulo dovrà restare quello, con un’utile alternanza tra campionato e coppe, dove la difesa a quattro finora ha funzionato bene, rendendo possibile un gioco più europeo, con le maglie della squadra più larghe, con spazi da gestire meno tatticamente. E il mercato? Da considerare concluso. Ricordiamoci che i 25 nella rosa per l’Europa League devono essere praticamente gli stessi di settembre con soli tre cambi. Gila al posto di Marin, Diamanti al posto di Ilicic e, presumibilmente, Joaquin al posto di Hegazi. E se dovesse essere confermato Ilicic, che ieri era in panchina, potrebbe essere Vargas a lasciare il posto a uno dei tre. Non c’è bisogno di rivoluzioni. Ma almeno, nell’emergenza, contro un Tottenham non giocherà Minelli!
E se il Chelsea aprisse il forziere e trovasse 35 milioni per Cuadrado? Io farei festa. L’occasione di prendere subito un campioncino come Januzai dallo United, e di preparare finalmente una squadra i cui giocatori parlano tutti lo stesso linguaggio, sarebbe da cogliere al volo. Ma intanto recuperiamo Aquilani e Badelj, che potranno dare un po’ di respiro a Mati e a Pizarro, e che io sono convinto debbano essere uomini su cui puntare per il progetto viola e uomini da impiegare con fiducia nelle partite infrasettimanali. E vendiamo subito Neto, magari facendoci promettere Marrone dalla Juve per l’anno prossimo. Il portiere, almeno quello, quest’anno lo abbiamo trovato. Fino a prossima smentita.