Firenze – Paesaggio con figure, cinesi. E’ un artista molto interessante quello che presenta la Strozzina da venerdì 22 aprile al 19 giugno 2016. Perché Liu Xiaodong osserva con sguardo da macchiaiolo, sereno e distaccato, la realtà di un territorio che sta cambiando dal punto di vista antropologico. Così sullo sfondo di strade, quartieri, fabbriche toscane, ecco stagliarsi personaggi nuovi: non i contadini o figure stilizzate del popolo delle colline ridenti, ma i volti magri ed espressivi di giovani uomini asiatici, nelle stesse pose che si incontrano nei quadri di Telemaco Signorini o di Ottone Rosai.
E’ un nuovo mondo quello che descrive il pittore cinese che vive e lavora a Pechino, ed è un’esperienza particolarmente coinvolgente e istruttiva poter incontrare la visione che dall’esterno si ha del nostro nuovo ambiente plurale: plurietnico e multiculturale. Nella mostra “Migrazioni” si può avvicinare un’ampia selezione di 182 fra disegni e fotografie, dieci grandi tele e un video che documenta il lavoro preparatorio compiuto a cavallo fra l’autunno del 2015 e la primavera di quest’anno. Un viaggio durante il quale, come un attento art-reporter, Xiaodong ha disegnato, fotografato, filmato, abbozzato il materiale che poi si è trasformato nelle opere.
I personaggi che ha ritratto, siano essi gli abitanti della Chinatown pratese o i rifugiati siriani che attendono un futuro comunque sofferto in riva al mare in un’isola greca, contengono una forza e un’umanità che in qualche misterioso modo si forgia e cresce in un luogo che non è il loro, che è anzi lontano da loro per storia e cultura, e tuttavia – questo il carattere dell’arte di Xiaodong – sembra assorbirli, integrarli.
Alla fine non c’è contraddizione e conflitto, ma pacificazione fra i sentimenti interni e il contesto empirico. E’ una grande lezione di umanità e accoglienza quella per esempio degli operai che giocano a majong in una pausa del lavoro nella fabbrica tessile (Chinatown 4) o il tranquillo passeggiare e fumare in una strada dove prevalgono le insegne in italiano (Chinatown 1).
Così il senso del grande paesaggio collinare toscano della Val d’Orcia e delle Crete senesi la cui fase compositiva l’artista mostra nel video lavorando all’aperto come un moderno impressionista. I suoi personaggi riproducono dentro di sé i tratti della regione che li ospita , ne ricercano i segni antichi come quelli della grande arte cinese, e in questo modo li reinterpretano per farli propri. Allo stesso modo il pittore crea questo processo all’esterno, con linee che nel primo abbozzo potrebbero corrispondere a un magnifico panorama di alture cinesi e che progressivamente si fanno colli toscani, fino a formare una grande cartolina. Da spedire a chi è rimasto a casa: guardate amici, la bellezza ci aiuta a superare la lontananza e il mondo è quello che si vive e si trasforma quotidianamente.
L’arte nasce dai drammi dell’esistenza e aiuta l’uomo a comprenderli e a trasformarli in scalini per salire alla serena e pacificata consapevolezza del vivere.
Foto: www.strozzina.org