Firenze – La Galleria d’arte La Fonderia presenta una rassegna degli artisti fiorentini del dopoguerra che hanno inciso sull’arte moderna e influenzato l’estetica e il linguaggio di alcuni contemporanei.
Mercoledì 24 giugno 2020, dalle ore 17.30 alle ore 21.30, in occasione della festa di San Giovanni, il Santo Patrono di Firenze, la galleria presenta una collettiva dal titolo “Firenze, dagli anni ’50 ai nostri giorni”, dove artisti affermati dialogano con i fiorentini emergenti.
Così insieme agli astrattisti come Vinicio Berti, Gualtiero Nativi, Mario Nuti e Alvaro Monnini, ai protagonisti della Poesia Visiva rappresentati da Lucia Marcucci e Giuseppe Chiari, unico artista italiano aderente al movimento internazionale “Fluxus”, fino a Primo Conti, Antonio Bueno, Riccardo Guarneri, Silvio Loffredo, Sergio Scatizzi, Roberto Barni, Luca Alinari, Giuseppe Ciccia, e un richiamo alla tradizione figurativa toscana con Nino Tirinnanzi, saranno presenti gli emergenti Leopoldo Innocenti, Claudio Cionini, Cecilia Chiavistelli e Riccardo Macinai.
“Con questa mostra, – spiega il giovane gallerista Niccolò Mannini classe 1991 – abbiamo voluto ripercorrere un momento storico importante per l’arte a Firenze, un momento in cui ferveva il dialogo artistico-culturale, in cui la nostra città cercava con fatica di riprendersi il posto che le spettava tra le grandi città italiane ardenti di iniziative e movimenti artistici, ma agganciando a questo il contemporaneo fiorentino e quindi coinvolgendo giovani artisti che vedono già conosciuta la propria opera, proponendo un confronto”.
Dalla sua riapertura dopo l’isolamento, a giugno la Galleria d’arte La Fonderia si propone come luogo di incontro fra pubblico, artisti e collezionisti e come crocevia aperto a nuovi stimoli culturali.
L’esposizione vuole essere un confronto con le nuove avanguardie partendo dagli artisti fiorentini che hanno dato un notevole contributo storico dalla fine della seconda guerra mondiale, quando era viva la voglia di indagare nuovi linguaggi in un confronto più europeo. Un fermento di idee percorreva vari gruppi di intellettuali che si ritrovavano a discutere seduti in uno dei caffè del centro, le latterie e il retrobottega del colorista Rigacci, o si sviluppava in solitari percorsi all’interno degli studi d’arte.
Nel 1945 a Firenze fu fondata la rivista “Torrente” grazie a Berti, Brunetti, Farulli, Nativi e al poeta Caverni. Tra le pagine della rivista gli artisti e gli intellettuali esprimevano il rifiuto di una visione intimistica dell’arte in nome di una partecipazione diversa rivolta verso la realtà contemporanea. Mentre alcuni artisti proseguivano il percorso accademico nacque il movimento di astrattisti fiorentini “Arte d’oggi” che riuniva, sotto una visione innovatrice, artisti fiorentini, italiani e stranieri, tra i quali Berti, Monnini, Nuti, Nativi e Fernando Farulli. Il gruppo prosegue per alcuni anni esponendo con personaggi legati ad altri movimenti culturali a Roma e Milano. Nel 1950 il filosofo Ermanno Migliorini stila il Manifesto dell’Astrattismo Classico con Vinicio Berti, Alvaro Monnini, Bruno Brunetti, Gualtiero Nativi e Mario Nuti, con un concetto dell’artista impegnato all’edificazione di una società basata su nuovi ideali.
Firenze, dagli anni ’50 ai nostri giorni
24 giugno – 18 luglio 2020
Galleria d’arte La Fonderia
Via della Fonderia 42R Firenze
Tel. 055 221758 – info@galleriafonderia.com
www.galleriafonderia.com – Facebook e Instagram @gallerialafonderia
Orari: dal lunedì al venerdì 10.00-13.00 15.30-20.00 – Sabato 10.00-13.00
Immagine: Vinicio Berti, Guardare in alto (Totalmente), 1988, Photo Credit Galleria d’arte LaFonderia