L’arma dei francesi sono i cani anti coronavirus

Parigi – Il due giugno la Francia torna a respirare con la riapertura d caffè e ristoranti, la possibilità di allontanarsi più di 100 km da casa e la speranza di una riapertura a tempi ravvicinati di cinema e teatri.

Sempre all’insegna della massima prudenza per evitare un doloroso passo indietro per impennate di contagio.  Per scongiurare una nuova ondata di Covid 19 i francesi dispongono ora di un’arma segreta, pattuglie di cani addestrati a riconoscere le persone contaminate dal virus.

I canidi, che già si sono dimostrati affidabili nello scoprire la droga ed esplosivi, avrebbero già dato prove più che positive ad andare a colpo sicuro durante i numerosi esperimenti effettuati alla scuola veterinaria di Alfort, vicino a Parigi. Lo rivela oggi il quotidiano Le Monde secondo cui il tasso di successo su 400 prove avrebbe raggiunto il 95%. Chiaramente, come per le sostanze stupefacenti, la riuscita è legata alle stupefacenti capacità olfattive dei cani abbinate al fato che, a quanto pare, i malati di coronavirus sviluppano un odore specifico.

Non appena dilagata l’epidemia, la scuola veterinaria si è messa al lavoro assieme a squadre di cinofili e di vigili del fuoco per scoprire in che modo i cani potessero essere utilizzati nel contrastare il coronavirus anche alla luce degli esperimenti fatti con i cani per scoprire precocemente alcune patologie come il tumore al colon.  Finora sono stati addestrati una ventina di cani utilizzando campionari di sudore sia di persone sane che contagiate.

Apparentemente i cani individuano un marker olfattivo della malattia. Esperimenti simili a quelli di Alfort sono stati portati avanti anche ad Ajaccio dalla prefettura e l’agenzia sanitaria locale. Le capacità olfattive dei cani stanno interessando anche altri paesi, come il Regno Unito e i Libano.

Seppur in attesa di un perfezionamento di questi esperimenti, la Francia sta già pensando a usare queste “pattuglie” in modo complementare rispetto ai test virologici e sieriologici, negli aeroporti, sulle navi da crociera o anche all’ingresso degli stadi.  “Tocca ora alle autorità decidere , ma addestrare i cani prende solo qualche giorno e non costa molto, in compenso si possono fare centinaia di test, e per di più a distanza” si sottolinea alla scuola veterinaria.

 

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