Recentemente è stato celebrato il ventesimo anniversario del Patto di amicizia tra Riolunato caratteristico Comune dell’Appennino modenese con l’arcipelago nordatlantico delle Far Oer. Questa intesa fu realizzata grazie all’opera del Prof. Gianfranco Contri, che alle Far Oer ha vissuto e che è noto come autore del primo vocabolario italiano – faroese e ha prodotto nel tempo un significativo interscambio culturale che si estende oltre le due realtà direttamente interessate.
Dal grande nord all’ Appennino tosco-emiliano: due comunità appartate, così diverse ma accomunate dalla valorizzazioni delle tradizioni culturali, dal gusto di vivere immersi nella natura, fuori dai ritmi convulsi delle affollate aree metropolitane.
Proprio la ricerca del fascino dei piccoli borghi di montagna, suggerisce di approfondire la conoscenza di Riolunato alle pendici del Monte Cimone (ma il territorio comunale si estende sia sul Cimone sia sull’altro versante della vallata), che offre un mix tra gli aspetti paesaggistici e naturalistici con quelli storici e con le tradizioni culturali.
E allora concediamoci una visita con il gusto dello slow tourism di quello che un tempo era una sorta di un tempo “tesoro nascosto”, oggi centro turistico non solo invernale ma anche estivo.
Cominciamo con la Piazza del Trebbo, considerata una delle più suggestive dell’ Appennino, che ha mantenuto intatto l’impianto medievale, circondata da pregevoli edifici storici in pietra (da notare due pregevoli affreschi e il Palazzo che un tempo fu sede del Comune). Nei pressi, davanti a un antico oratorio una colonna segnala il luogo dove secondo una tradizione locale il condottiero e feudatario Obizzo da Montegarullo sarebbe stato ucciso in un agguato.
Gli edifici medievali si estendono nelle vie adiacenti come l’antico ospedale e nella strada che attraverso l’imponente voltone della “casa Ferrari” conduce alla soprastante Piazza della Chiesa anch’essa d’ impianto medievale con un’ imponente torre campanaria.
Salendo nella frazione di Castello, troviamo i resti dell’antico castello dei Pelosi, una delle dimore predilette da Obizzo da Montegarullo signore di buona parte del Frignano e famoso capitano di ventura per la Repubblica di Firenze. A Castello anche il quattrocentesco Oratorio della Madonna del Caio con ragguardevoli affreschi recentemente restaurati su tutta la volta a botte e nella parete di fondo.
Salendo ancora arriviamo alle Polle circa 1300 m., un punto di arrivo delle piste del Cimone e quindi degli impianti di risalita. E nelle altre stagioni grandi prati, che circondano un suggestivo laghetto.
Tornando, poi, nel fondovalle troviamo il ponte della Luna di epoca romana che sovrasta una cascata del fiume Scoltenna. Risalendo il versante opposto, altre frazioni ricche di fascino come Brocco, Groppo, Sperpiano con Chiese e Oratori (sul territorio comunale ne sorgono una ventina) di origine medievale e se arriviamo al Passo delle Cento Croci (secondo una leggenda il nome deriverebbe da un’osteria maledetta dove si uccidevano i viandanti) troviamo anche interessanti esempi di capanne celtiche e da lì passa la storica Via Vandelli che gli Este realizzarono nel XVIII secolo per unire Modena ai possedimenti il Lunigiana
Tra gli eventi culturali, la tradizione del Maggio con rappresentazioni in costume d’epoca del Maggio delle Ragazze e il Maggio delle anime purganti entrambicantati in ottave. Inoltre da notare che agli inizi del secolo scorso Riolunato fu culla dell’Esperanto e vi si tennero importanti Convegni.