Ora basta: dopo aver accumulato una performance negativa dell’80% in 8 anni, i piccoli azionisti del gruppo Landi Renzo passano al contrattacco e preannunciano la costituzione di un’Associazione.
Che, sin dalle prime, sembra abbastanza agguerrita. “Fra le mission di una azienda – si legge in una nota – vi è quella di creare valore per gli azionisti; valore , non disvalore. Pertanto, a fronte di questi pluriennali inconfutabili dati – sottolinea la nota – il consiglio di amministrazione non sente il dovere di dimettersi? Ora i tempi moderni consentono addirittura di modificare lo Statuto e di “raddoppiare” il peso delle azioni per il voto….” conclude la nota.
Landi Renzo ha archiviato il primo semestre con una perdita netta di 7,2 milioni. Il gruppo specializzato nella produzione di impianti per motori Gpl e metano prevede per l’anno in corso un fatturato di circa 210 milioni e un Ebitda di circa 10 milioni dopo avere chiuso il primo semestre con un rosso di 7,2 milioni da -1,8 milioni nello stesso periodo dell’anno scorso.
Già a metà luglio Landi Renzo, in occasione dei risultati preliminari del primo semestre, aveva ritenuto “non facilmente perseguibile” la precedente guidance di ricavi e Ebitda 2015 stabili rispetto all’anno prima.
“Oggi il settore di riferimento, con le sue tensioni legate a fattori macroeconomici e ad alcune situazioni geopolitiche, riduce la prevedibilità dei risultati del gruppo”, dice in una nota specificando i nuovi target per l’anno.
La società ritiene tuttavia che le prospettive per il settore rimangono interessanti “come testimoniato ad esempio dalle immatricolazioni italiane di auto nuove alimentate a Gpl e metano e dai progetti di metanizzazione che diversi Paesi hanno intrapreso e continuano a sostenere”. Vede inoltre un recupero della marginalità nel secondo semestre 2015 grazie alle azioni di riduzione dei costi in corso.
Pesante il calo del titolo a Piazza Affari: ieri Landi ha archiviato l’ottava al prezzo di 0,77 euro, in ribasso dello 0,65%, portando la perdita mensile a -14,821%, a -23,84% quella semestrale e a -32,63% quella rispetto alle quotazioni di un anno fa.