Firenze – Consorzio Lamma sotto tempesta forte. L’amministrazione del Laboratorio di monitoraggio e modellistica ambientale, il cui socio di maggioranza è la Regione Toscana, socio anche il Cnr, dove il consorzio ha sede a Sesto Fiorentino, ha comunicato alle Rsu che non intende rinnovare i contratti per ricercatori e tecnici giunti alla scadenza dei tre anni previsti dalla legge. Una scadenza importante, dal momento che per legge si dovrebbe procedere alla stabilizzazione dei lavoratori, in quanto hanno raggiunto i tre anni di anzianità che ne consentirebbe l’assunzione a tempo indeterminato. Ma dall’amministrazione di Lamma non ci sono possibilità di fraintesi: il consorzio ha comunicato ai sindacati che nom ci sarà nè proroga dei conratti a tempo determinato in scadenza, nè tantomeno una futura stabilizzazione. Tant’è vero che la motivazione da parte di Lamma è la prospettata impossibilità, non solo attuale ma anche futura, di avviare le procedure di stabilizzazione delle persone giunte al terzo anno di rinnovo. La conseguenza della posizione assunta dal Consorzio è da un lato, la proclamazione dello stato di agitazione da parte dei sindacati, e dall’altro un presidio di protesta che si terrà domani giovedì 31 marzo a Firenze davanti alla Regione in piazza Duomo (ore 10:30-12:30). Inoltre, il sindacato ha inviato una lettera di diffida legale all’amministrazione.
“Se non si agirà tempestivamente – fanno sapere da Rsu, Cgil e Flc Cgil – l’effetto sarà quello di una progressiva riduzione del personale, che già a partire dal prossimo 1° aprile vedrà la perdita del posto di lavoro da parte della prima lavoratrice, che sarà seguita da altre 4 nei mesi successivi, nonostante il diritto alla stabilizzazione maturato. Si tratta di ricercatori e tecnici che da almeno tre anni seguono progetti specifici e strategici. La lavoratrice in scadenza il 1° aprile ad esempio segue un progetto per studiare strategie e misure per la mitigazione del rischio incendio nell’area del Mediterraneo”.
Secondo il Consorzio, l’impossibilità delle stabilizzazioni sarebbe da ricondurre a quanto riportato nel Piano Triennale “che azzera la capacità d’assunzione, in applicazione del tetto di spesa per il personale – sottolinea la nota sindacale – tuttavia questo appare in palese contrasto con l’attuale stato di sottodimensionamento del personale del Consorzio, comprovato anche dalla legge Regionale n. 87/2016 che ha attribuito nuove funzioni al Consorzio Lamma, per l’assolvimento delle quali prevedeva l’assunzione di 12 unità di personale. Di queste 12 unità ne sono state ad oggi assunte soltanto 5, attingendo alla graduatoria costituitasi in seguito al Concorso per Ricercatori del 2011”.
“In conseguenza di ciò il Consorzio Lamma – continua la Cgil – si trova di fatto fortemente sotto organico per adempiere a tutte le funzioni attribuitegli dagli stessi soci, Regione Toscana e Cnr. In aggiunta, nel corso degli ultimi anni, sono state affidate al Consorzio Lamma ulteriori attività straordinarie, per le quali si è reso necessario assumere personale a tempo determinato”.
I punti ciritici della posizione del Consoriio, secondo il sindacato riguardano da un lato l’asserita impossibilità di procedere alla proroga dei contratti del personale a tempo oltre i tre anni previsti dalla legge, dall’altro le conseguenze, dichiarate inaccettabili dalle Rsu e Cgil, del blocco della spesa per il personale.
Per quanto riguarda il primo punto, i lavoratori rivendicano che sussistono elementi normativi che consentono le proroghe anche oltre i tre anni previsti dalla legge, come ad esempio l’art.20 della Legge Madia, comma 8. Non solo. Con l’impossibilità asserita dal Consorzio di procedere alle proroghe, “si complica notevolmente anche lo svolgimento delle attività straordinarie, prefigurandosi una situazione di grave stallo per l’operatività. Pur disponendo di risorse finanziarie ordinarie e straordinarie, il Consorzio non può di fatto destinarle all’assunzione a tempo indeterminato di quelle unità di personale specializzato necessarie allo svolgimento di tutte le attività e anzi è costretto a interrompere, dopo 3 anni, anche i rapporti di lavoro a tempo determinato con persone già formate e operative”.
Infine, il blocco della spesa per il personale “comporta per tutti i dipendenti del Consorzio la totale preclusione di qualsiasi tipo di progressione verticale di carriera, come prevista dal contratto nazionale, il cui rispetto da parte del Consorzio Lamma viene così a mancare. L’assenza di una chiara programmazione ad ampio orizzonte temporale, che inquadri i problemi sopra esposti individuando possibili percorsi per la loro soluzione, non può che accrescere la forte preoccupazione di tutti i lavoratori del Consorzio, degli assegnati Cnr e dei precari Cnr i cui contratti sono collegati alle attività del Lamma”.
Su questi punti nei giorni scorsi si è tenuta l’assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici del Lamma, estesa anche agli assegnati e precari Cnr e tenutasi su convocazione della Rsu; l’assemblea ha deciso all’unanimità e con il pieno sostegno della Flc Cgil di “proclamare lo stato di agitazione di tutti i lavoratori e le lavoratrici, finché non verranno fornite risposte chiare e soluzioni percorribili per la risoluzione dei problemi riportati”
Un primo calendario delle iniziative vede dunque per domani giovedì 31 marzo, un presidio di protesta a Firenze, con la Flc Cgil, la Cgil, lavoratori e lavoratrici in piazza Duomo davanti alla sede della Regione (ore 10:30-12:30), mentre una delegazione di lavoratori e sindacalisti sarà nel pomeriggio ricevuta dall’assessora regionale Monni. In questo quadro, Cgil e Flc Cgil Firenze hanno inviato una lettera di diffida legale all’amministratore del Lamma: “Si invita e diffida il Consorzio Lamma, nella persona del legale rappresentante pro tempore in carica, ad assumere tutti i provvedimenti opportuni, ivi compresa la possibilità di sottoscrivere accordi in deroga, finalizzati a garantire la continuità del rapporto di lavoro dei ricercatori precari”.