L’American Art Award alla famiglia Maramotti

Il Whitney Museum premia la famiglia reggiana

La-Famiglia-Maramotti-foto-Pino-Guidolotti-2001-480x556Il Whitney Museum di New York ha deciso di assegnare l’American Art Award per l’anno 2014 a Dorothy Lichtenstein, alla Andy Warhol Foundation for the Visual Arts, e alla famiglia Maramotti. Il 7 maggio 2014, la famiglia reggiana sarà quindi insignita del premio (quest’anno ideato da Josephine Meckseper), che riconosce a individui e organizzazioni l’impegno e il sostegno nel panorama artistico e culturale. L’assegnazione reca la seguente motivazione: “L’attuale generazione della famiglia Maramotti si impegna a proseguire la tradizione di famiglia tramandata per 60 anni nella promozione dell’innovazione e della qualità nell’arte della moda. (…) La famiglia Maramotti è da sempre sostenitrice appassionata e patrocinatrice delle arti visive e degli artisti viventi. Il fondatore di Max Mara, Achille Maramotti, desiderava che la propria collezione rispecchiasse l’evoluzione del pensiero artistico più avanzato del suo tempo”.

luogo03_pe10_galleryLa Collezione Maramotti di Reggio Emilia rappresenta infatti un luogo anomalo e spinto da idee progressiste da ormai più di trent’anni, teso nello sforzo di compararsi ad altre realtà di riferimento e collocate nelle più grandi metropoli del mondo. Mantenendo un costante impegno ed un approccio innovativo, ha continuato ad ampliare l’originale e importante collezione di Achille Maramotti, raccogliendo opere dagli anni sessanta ai giorni nostri. Riconvertendo il vecchio stabilimento di produzione Max Mara, progetto di Pastorini e Salvarani, l’architetto Hapgood ha mantenuto lo scarno impianto industriale rendendolo un idoneo spazio espositivo riservato ad una rilevante collezione di arte contemporanea. Così è stato dato corpo al sogno del fondatore della casa di moda, ispirato dalla definizione del collezionista che dà Walter Benjamin: colui che “è colpito dalla confusione,  dalla frammentarietà in cui versano le cose di questo mondo” e che “riunisce ciò che è affine” nel corso del tempo. Oggi la Collezione continua ad arricchirsi con opere di giovani artisti emergenti nel panorama internazionale, restando attentamente al passo con il linguaggio contemporaneo e scommettendo e investendo con lungimiranza. A volte forse, perché no, arrischiandosi in sopravvalutazioni. La Collezione Maramotti si muove però silenziosamente, sobriamente, esterna alla rete culturale della città, conservando la propria autonomia. E’ poco conosciuta a livello locale e paradossalmente molto stimata sul piano internazionale. Continua a restare al riparo dalla mondanità che spesso accompagna gli eventi artistici affermandosi però come un’importante realtà indipendente ed insolita, specie se calata nel contesto culturale di una città tesa ancora, forse ingenuamente, tra slanci e ritrosie.

Anna Vittoria Zuliani

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