Invaso di Bilancino, la neve non basta, acqua ancora sotto il livello stagionale

L’acqua continua a restare un problema, su più fronti. E se a dirlo è il presidente di Publiacqua Erasmo D’Angelis, vi si può credere. Così, al termine dell’incontro per illustrare i dati sui reclami degli utenti e presentare l'attività svolta dalla “commissione mista conciliativa”, che interviene prima di arrivare a un ricorso in giudizio, sul tema acqua sono state raccolte indicazioni poco incoraggianti per il futuro regionale.

I dati sui reclami degli utenti vedono una media di 779 reclami all'anno risolti, soluzioni che avvengono in circa 22 giorni. In realtà, l’attività della commissione è apparsa piuttosto positiva, secondo quanto emerso dalla relazione del presidente D’Angelis e del difensore civico toscano Lucia Franchini. La commissione, attiva dal 2004, rappresenta un secondo grado di tutela a cui ogni utente può rivolgersi gratuitamente se la prima risposta ricevuta a seguito di un reclamo non lo soddisfa. L’organismo ha natura composita, ed è formato dal difensore civico regionale e da rappresentanti delle associazioni dei consumatori e del gestore. Inoltre, si tratta di un organo previsto dalla carta dei servizi di Publiacqua, primo gestore in Italia ad averla istituita.

Andando ai numeri, a fronte di 6238 reclami di primo livello avanzati nei confronti di Publiacqua dal 2004 ad oggi, la commissione ha valutato 462 pratiche (il 7%), respingendone il 53% e accogliendone il 40%, il 7% dei reclami sono stati archiviati o risolti prima del giudizio. La maggioranza dei reclami arrivati in commissione riguarda il mancato riconoscimento di perdite d'acqua occulte (43%) e problematiche inerenti presunti errori nella fatturazione (34%).

Se la situazione sul fronte reclami appare sotto controllo, d’altro tenore sembra quella della gestione futura di Publiacqua, in particolare per quanto riguarda tariffe e accesso al credito, necessario per le profonde ristrutturazioni che l’intera struttura richiede. ''Siamo a nove mesi dal referendum sull'acqua e la questione è assolutamente irrisolta – chiosa D’Angelis – ci sentiamo abbandonati dal Governo, non abbiamo certezze sulla tariffa e anche l'accesso al credito per fare gli investimenti è difficile a causa di questo contesto incerto''. Il presidente aggiunge: ''Per il servizio idrico c'è un problema di investimenti. Ora il Governo ha trasferito le competenze sulla tariffa all'autorità nazionale per il gas e energia ma siamo ancora in alto mare e nell'assoluta incertezza legislativa''.

Infine, neve e gelo non porteranno gli sperati benefici a Bilancino. E dunque, l’area fiorentina dovrà continuare a fare i conti con la siccità, che, protraendosi dalla primaera dell’anno scorso, ha portato l’invaso fiorentino a 36 milioni di metri cubi di acqua al momento attuale, contro i 76 milioni usuali in questa stagione.
Ed è lo stesso D’Angelis a spiegare la questione: ''Queste nevicate non hanno prodotto nulla, è nevicato in alto Mugello ma dell'acqua prodotta ne beneficerà solo il versante emiliano-romagnolo, senza che venga riempito il lago di Bilancino''. 

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