Laboratorio di marijuana a Pontassieve, cinque arresti

Pontassieve – I Carabinieri hanno tratto in arresto cinque albanesi di età compresa tra i 27 ed i 43 anni, tutti incensurati ed irregolari, per produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti.

Ai militari non erano infatti sfuggiti i movimenti a piedi di alcuni soggetti nella zona di Colognole, area periferica collinare del Comune di Pontassieve. Nella mattinata di ieri avevano avviato perciò un accurato controllo di alcune strutture ricettive della zona: in una di esse venivano rintracciati tre soggetti di nazionalità albanese, che risultavano alloggiarvi da alcune settimane.

L’aspetto guardingo e soprattutto la presenza nel loro bungalow di un walkie-talkie e di un fucile da caccia, poi risultato di illecita provenienza, ha indotto i militari ad estendere gli accertamenti anche ad altri fabbricati dell’agriturismo devoluti a magazzini e rimessaggi.

In uno di essi venivano rintracciati altri due individui, connazionali dei primi tre, “abusivi”: ma non meno sorprendente era il motivo della loro presenza nel fabbricato in disuso, all’interno del quale era stata allestita una vera e propria serra per la coltivazione di marijuana, dotata di una sessantina di lampade a vapori di sodio, di sistemi di aerazione e ventilatori.

Notevole il quantitativo di piantine rinvenuto: oltre 200 in fase di coltura, circa mille rami in fase di essiccazione, poco più di un chilogrammo di sostanza già pronta per essere smerciata più un altro chilogrammo di residui da lavorare ulteriormente.

Per la fase successiva erano disponibili bilance e macchina per il sottovuoto: insomma una vera e propria filiera produttiva, allestita all’insaputa della gestrice della struttura, tanto è vero che i 2 soggetti a guardia della piantagione erano in costante comunicazione con gli altri 3 mediante walkie-talkie.

Ma questi accorgimenti stamattina non sono bastati: i 5 sono stati arrestati ed associati al carcere di Sollicciano, a disposizione del P.M. in turno della Procura della Repubblica di Firenze, Dott.ssa Angela Pietroiusti.

Tre di essi dovranno rispondere anche di ricettazione e possesso illegale di armi, essendo risultato il fucile cal. 12, con relative cartucce, di provenienza illecita

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