L’abolizione delle province? Un bluff che pagheremo caro

Enti inutili finalmente cancellati? No, cambiano solo nome. Ma non ci sarà nessun risparmio, anzi

Giuseppe Manzotti

“Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi” sostiene lo spregiudicato nipote del principe di Salina, Tancredi, ne Il Gattopardo. E’ proprio vero che dai fatti narrati nel Romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa – che descrive magistralmente una Sicilia borbonica al tramonto ma immobile e sempre uguale a se stessa – non è cambiato nulla.

La barzelletta dell’abolizione delle Province è solo l’ultima prova di gattopardismo fornita da questa classe dirigente. Bisogna andare oltre la superficie di un provvedimento apparentemente sacrosanto. E’ opinione diffusa e non del tutto peregrina che le Province siano enti inutili e succhiasoldi, atti al mantenimento di clientele e distributori di prebende e consulenze allegre, ma la verità è che il decreto contenuto nella manovra non porterà ad un solo euro di risparmio. Anzi.

Il decreto, approvato venerdì dal consiglio dei ministri, non si limita a dire che le Province sono soppresse e che le competenze passano alle Regioni. No, scorrendo gli articoli si scopre che al loro posto nascono le cosiddette “aree vaste” o “città metropolitane” o “supercomuni” o “miniregioni”. Morale: le Province cambiano nome. Un colpo di genio.

Non è difficile prevedere che non ci sarà nessun risparmio, anche perché non ci sarà nessuna riduzione del personale. Al contrario il rischio è che questo cambio di insegne generi il caos. In ogni caso possiamo stare tranquilli perché per un po’ le cose resteranno esattamente come sono: dall’entrata in vigore della legge costituzionale le Regioni hanno un anno di tempo per creare i nuovi enti che a loro volta diventeranno operativi solo a fine mandato. Ma prima la legge costituzionale deve affrontare l’iter parlamentare.

Venendo ai fatti di casa nostra, come hanno reagito i nostri politici? Per il momento solo silenzio, con pochissime eccezioni. Neanche i nostri parlamentari hanno alzato la voce per denunciare la scandalosa presa in giro. Forse sono preoccupati che la scure cali davvero e non per finta e si porti via qualche poltroncina.

Total
0
Condivisioni
Prec.
Tragedia nel Valdarno: due fratelli si uccidono in una cascina

Tragedia nel Valdarno: due fratelli si uccidono in una cascina

Terranuova Bracciolini (Arezzo) – Hanno dovuto lasciare la strada dei

Succ.
Alberto Arbasino non ritira il premio Boccaccio a Certaldo

Alberto Arbasino non ritira il premio Boccaccio a Certaldo

CERTALDO (FIRENZE) – Il prestigioso premio letterario Boccaccio, che

You May Also Like
Total
0
Condividi