Il tam tam via Facebook è iniziato appena la notizia della tragedia si è diffusa. Gli amici di Adil Chahar e Michele Milano, i due ragazzi di 14 e 18 anni morti carbonizzati nel rogo del camper domenica a Villa Aiola di Montecchio, non si sono limitati a postare messaggi di cordoglio ma attraverso il social network hanno voluto darsi appuntamento al parco Melato di Cavriago per ricordare insieme i due giovani scomparsi. Un appuntamento al quale hanno risposto circa 200 ragazzi, tutti giovanissimi, che si sono ritrovati nell’area verde. Sono rimasti nel parco una mezzora, volevano preparare gli striscioni per i funerali ma la pioggia li ha costretti a rinunciare. C’è stato comunque tempo per stringersi, abbracciarsi e consolarsi a vicenda.
Anche all’Istituto d’Arzo di Montecchio e all’Enaip di Rivalta, le scuole che frequentavano Adil e Michele, in un clima irreale compagni di classe e insegnanti hanno ricordato i ragazzi. A Cavriago invece la giunta comunale – convocata d’urgenza dal sindaco Vincenzo Delmonte – ha deciso di proclamare il lutto cittadino. L’amministrazione ha deciso anche di promuovere una raccolta fondi a favore delle famiglie delle vittime (per informazioni filiale Unicredit di piazza Zanti).
L’inchiesta prosegue
Intanto prosegue l’inchiesta della procura per stabilire le esatte cause del rogo. Michele e Adil, insieme a Raffaele Caruso, 16 anni, e a Gaspare De Marino, 19, si erano fermati a dormire nel camper della famiglia Milano parcheggiato sotto loro abitazione, in via Neida dopo una serata in discoteca. Dormivano da circa un’ora quando è divampato l’incendio che li ha sorpresi. De Marino e Caruso si sono resi conto che la cabina era ormai invasa dal fumo e hanno tentato di svegliare gli amici, che probabilmente erano già privi di sensi. A quel punto sono riusciti a fuggire infrangendo un finestrino. Le loro grida sono state udite da una vicina di casa che è accorsa con un estintore ma al suo arrivo le fiamme avevano ormai divorato il mezzo.
Per il momento il sostituto procuratore Luca Guerzoni non ha iscritto nessuno nel registro degli indagati: è in attesa che i vigili del fuoco completino la loro relazione. Al momento, infatti, non le cause del rogo non sono ancora state chiarite: le ipotesi al vaglio sono due: il malfunzionamento della stufa elettrica che i ragazzi avevano acceso per scaldarsi oppure un mozzicone di sigaretta lasciato acceso.
Non si sa ancora quando saranno i funerali: per fissare la data si attende il nulla osta della procura. Prima però dovranno essere conclusi tutti gli accertamenti, anche se la condizione dei corpi non consentirebbe di eseguire l’autopsia. Per il riconoscimento ufficiale è stato disposto l’esame del dna.