Viareggio – Un piatto della tradizione, una storia da raccontare. Come nel caso della celeberrima Trabaccolara, ricetta tipica della cucina viareggina che nasce con il pesce che restava nella rete dei pescatori, quello che non veniva messo in vendita al mercato, utilizzato per ottenere un sugo per gli spaghetti.
La storia poi si arricchisce con l’origine del nome stesso: dalle imbarcazioni, i trabaccoli, dei pescatori marchigiani di San Benedetto del Tronto, che all’inizio del secolo scorso decisero di abbandonare il poco pescoso Adriatico per trasferirsi in Versilia. Viareggio divenne il loro punto di approdo e di lavoro e la gente del posto subito li battezzò ‘trabaccolari’.
Vetrina Toscana, Regione Toscana e la Fondazione Banca del Monte di Lucca hanno deciso di unire le forze per realizzare un libretto e una tre giorni dedicati a questa pietanza.
“Un’altra delle storie toscane – ha detto l’assessore regionale allo sviluppo economico Stefano Ciuoffo -che passano attraverso un piatto della tradizione. Pesce povero che diventa una pietanza dei pescatori e che poi arriva fino ai giorni nostri”.
Il libro ‘Trabaccolara. Una storia e una ricetta dal mare di Toscana’ ripercorre brevemente la storia della pesca a Viareggio e sulla costa toscana legata a questa ricetta con saggi di Corrado Benzio, Franco De Felice e Adolfo Lippi. Dai ‘trabaccolari’ di San Benedetto alla della cucina versiliese nel dopoguerra, con foto inedite, storiche e anche qualche gossip.
Oltre al libretto l’evento ‘Trabaccolara Days’, 3 giorni (i prossimi 27-28-29 settembre) dedicati a questo piatto ‘antico’, durante i quali oltre 100 ristoranti di Vetrina Toscana, il progetto di Regione e Unioncamere Toscana che promuove ristoranti e botteghe che utilizzano prodotti tipici del territorio, proporranno in questi tre giorni il piatto nel loro menù.