Firenze (entrambi Fiamme Gialle) sul quattro senza, Matteo Stefanini di San Miniato (Fiamme Gialle) sul quattro di coppia, Davide Riccardi di Firenze (Fiamme Oro) e Gianluca Santi di Orbetello (CUS Pavia) sull’otto Pesi Leggeri, Fabrizio Caselli di Firenze (Canottieri Firenze) sul singolo Adaptive AS. Grandi risultati per loro: Carboncini assieme al compagno Niccolò Mornati ha conquistato il bronzo dietro Nuova Zelanda e Gran Bretagna, risultato raggiunto anche da Bertini insieme ad Elia Luini nella specialità leggera ma con i primi due gradini del podio invertiti (oro agli inglesi, argento ai neozelandesi). Con questo risultato Carboncini e Bertini hanno qualificato le rispettive barche per i Giochi Olimpici di Londra 2012, dove andranno a caccia della seconda medaglia olimpica della loro carriera: Carboncini fu argento a Sidney 2000 nel quattro senza, Bertini bronzo ad Atene 2004 nel quattro senza PL.
Senza medaglia iridata, ma a Londra andranno anche Stefanini e il duo Agamennoni/Fossi. Il primo in finale con il quattro di coppia (con lui il monumentale Rossano Galtarossa, che con l’Olimpiade londinese raggiungerà quota sei presenze ai Giochi, record assoluto di partecipazioni nel canottaggio in condivisione con la rumena Elisabeta Lipa, e poi Simone Venier e Paolo Perino) non va oltre il sesto posto, ma va bene lo stesso, quel che contava era tornare ai Giochi, dove era già stato da sbarbato in singolo, ad Atene 2004, ad appena 20 anni.
Agamennoni e Fossi hanno compiuto un miracolo, perché qualificare il quattro senza azzurro è stata dura, ma ce l’hanno fatta, grazie al decimo posto (quarti in finale B) in una specialità che per Londra qualificava i primi undici equipaggi. A Londra Luca sarà al terzo gettone olimpico, lui che è l’animale da gara della recente Italia del remo ai Giochi (unico azzurro medagliato sia di punta, bronzo ad Atene 2004 nel quattro senza, che di coppia, argento a Pechino 2008 nel quattro di coppia); per Francesco, classe 1988 e cresciuto nella Società Canottieri “Firenze”, sarà l’esordio a cinque cerchi. Un esordio che riporta Firenze alle Olimpiadi nel canottaggio solo per la terza volta nella storia, dopo Alvaro Banchi a Melbourne 1956 e Filippo Soffici a Barcellona 1992.
A Londra, per il momento, non va Fabrizio Caselli. Il fiorentino, in gara nella categoria riservata ai disabili e dunque in lizza per le Paralimpiadi, al suo esordio ai Mondiali arriva quindicesimo. Grande risultato, perché Caselli ha iniziato a praticare il canottaggio appena a febbraio. C’è ancora un anno, basta lavorare e l’occasione di staccare il pass olimpico non mancherà.
L’otto PL di Riccardi e Santi (nella foto) non è specialità olimpica, ma è ugualmente una medaglia pesante. Arriva l’argento, con l’oro che rimane distante appena sedici centesimi e che finisce al collo dell’Australia (bronzo alla Danimarca). Per Davide è tris di medaglie iridate agli Assoluti dopo l’oro del 2009 e il bronzo del 2010, mentre per Gianluca, ventottenne all’esordio ai Mondiali, è il primo successo internazionale.