La straordinaria testimonianza di scrittura e di vita di Etty Hillesum

Preghiera-Omaggio della Compagnia Krypton a San Miniato a Firenze
Compagnia Krypton-regia Fulvio Cauteruccio,scene virtuali Massimo Bevilacqua. Con: Lorella Serni

Firenze – Un’unica grande preghiera-omaggio a Etty Hillesum, con la regia di Fulvio Cauteruccio, è lo spettacolo che chiude Apologia per la Pace, progetto ideato dalla compagnia Krypton per l’Estate Fiorentina 2024, e va in scena in una nuova edizione il 26 settembre alle ore 20 sul sagrato dell’abbazia di San Miniato al Monte a Firenze.

Un’unica grande preghiera-Omaggio a Etty Hillesum si fonda sulla drammaturgia poetica originale di Lorenzo Bertolani e vede in scena Lorella Serni che incarna la giovane scrittrice olandese, Massimo Bevilacqua firma le luci e la scenografia virtuale.

Precede lo spettacolo un incontro con Padre Bernardo Gianni, Abate di San Miniato al Monte, Lorenzo Bertolani, Fulvio Cauteruccio e Dino Castrovilli. Modera Francesca Tofanari.

La figura e la breve vita di Etty Hillesum, la donna che ha voluto”pensare con il cuore”, sono struggenti, il suo approdo ad una “teologia” del rifiuto dell’odio, del perdono e dell’amore verso gli altri, in primo luogo i persecutori nazisti, è una scelta di incredibile resistenza esistenziale di fronte all’orrore, alla ricerca di un senso “altro “di sé e della relazione con l’altro.

Nata a Middelburg, in Olanda, il 15 gennaio 1914, laureata in giurisprudenza, amante della lingua e della letteratura russa e delle buone letture (la Bibbia, Rilke, gli scrittori russi), dotata di una inesauribile vitalità fisica e mentale, Etty Hillesum ha la prima svolta radicale della sua vita quando conosce lo psico-chirologo Julius Spier, allievo di Jung. Grazie principalmente a Spier,di cui diviene paziente e amica, Etty riesce a intraprendere la strada che la porterà a trasformarsi e a trasformare la sua straordinaria vitalità in amore illimitato per il prossimo. La seconda svolta radicale nasce all’affermarsi del nazismo e del suo raccapricciante progetto di soppressione fisica di tutti gli ebrei; anziché rispondere con la disperazione e con il desiderio di vendetta, Etty risponde con l’amore e la visione di un mondo migliore. Sceglie così di accettare e condividere fino all’estremo la sofferenza e il destino del popolo ebraico. Pur avendo la possibilità di salvarsi, la rifiuta andando a morire ad Auschwitz il 30 novembre 1943.

La “rivoluzione” che in Etty accade, e che Etty ha voluto trasmettere, matura grazie a Spier ma soprattutto nella conoscenza e contatto profondo con Dio («la ragazza che aveva imparato a inginocchiarsi») e nel desiderio di voler essere «un’unica, grande preghiera»: cosa che ha certamente realizzato, come il suo lascito biografico, spirituale e letterario (il Diario 1941-42 e le Lettere, pubblicate in Italia da Adelphi) ci conferma.

Il poeta Lorenzo Bertolani è entrato in forte condivisione della vita e della visione di Etty Hillesum, traendo dai suoi scritti, Diario e Lettere, una drammaturgia che ne restituisce il cammino esistenziale e poetico, con un racconto  vibrante e drammaticamente attuale nel suo potente invito alla pace: «Una pace futura potrà essere veramente tale solo se prima sarà stata trovata da ognuno in se stesso – se ogni uomo si sarà liberato dall’odio contro il prossimo, di qualunque razza o popolo, se avrà superato quest’odio e l’avrà trasformato in qualcosa di diverso, forse alla lunga in amore se non è chiedere troppo. […] Sono una persona felice e lodo questa vita, la lodo proprio, nell’anno del Signore 1942, l’ennesimo anno di guerra» (dal Diario , 19 giugno 1942).

Fulvio Cauteruccio dà vita ad una regia volutamente essenziale che mira ad esaltare l’intensa interpretazione della protagonista attraversata da un potente flusso di pensieri. La frase “cosi’, infine, lasceremo  il campo cantando” chiude lo spettacolo.

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