La situazione in cui versano le principali stazioni ferroviarie non è più tollerabile visto il “costante aumento” di “borseggi, scippi, rapine, aggressioni verbali e fisiche da parte di persone di varie etnie che inducono, quando non obbligano, i viaggiatori a usufruire dei loro servigi in cambio di denaro e, in caso di risposta negativa, fanno oggetto il malcapitato di insulti e maltrattamenti”.
Lo scrive il consigliere Tommaso Foti (Fdi-An) in una risoluzione, dove segnala che le stazioni, e in particolare quella di Bologna, si stanno riducendo sempre più a ricettacoli di “emarginati di ogni genere”.
“Non è difficile ritenere- si legge nel testo- che molti di coloro che si prestano a ‘fornire aiuto’ ai passeggeri (sia proponendosi per il trasporto delle valigie, sia per procurare il titolo di viaggio) sono il braccio operativo di violenti organizzati in racket che sovrintendono qualsiasi attività: l’invalido che fa la questua, il portabagagli abusivo, il clochard per poter dormire ‘tranquillamente’ nel proprio cartone, solo per citarne alcuni, devono tutti versare il ‘pizzo’ al racket”.
Di qui, l’invito alla Giunta regionale ad assumere iniziative per verificare, in accordo con i competenti Corpi di Polizia, quale sia la reale situazione delle stazioni dell’Emilia-Romagna e, in primo luogo, di quella del capoluogo regionale “così da promuovere un’azione coordinata, congiunta e condivisa che garantisca la tutela e la sicurezza dei passeggeri e di coloro che prestano regolarmente la propria attività nelle stazioni, a partire dalle donne e dagli uomini in divisa”.