La maggioranza vacilla, il governo balla, Berlusconi rischia. Venerdì il premier si presenterà a Montecitorio e chiederà la fiducia dopo lo scivolone di martedì scorso, quando la Camera ha bocciato l’articolo uno del rendiconto generale dello Stato. Cosa accadrà? In queste ore sono tutti con il pallottoliere in mano: cosa faranno gli scajoliani? I “responsabili” tradiranno? Ci saranno defezioni tra i leghisti?
Anche noi, nel nostro piccolo, siamo andati ad annusare l’aria a Roma e abbiamo fatto qualche conto. Non solo. Abbiamo anche interpellato il nostro oracolo che ci ha concesso qualche previsione. Siamo consapevoli dei rischi che corrono i profeti, azzardare previsioni in un momento di così grande instabilità significa esporsi al rischio concreto di figuracce. Ma noi ci proviamo lo stesso.
Domani a Montecitorio il Governo otterrà la fiducia 316 a 302 (o 305). Il governo, superato lo scoglio, dovrebbe resistere fino a gennaio, poi si aprirà la crisi. A questo punto si dovrebbe andare a votare il 14-15 aprile con l’attuale legge elettorale e Berlusconi di nuovo candidato premier. Se la vedrà con ogni probabilità con l’attuale sindaco di Firenze Matteo Renzi, in pole per la successione di Bersani.
E il terzo polo? Qui le sorprese potrebbero essere davvero interessanti. Non sarà infatti Casini il candidato premier, ma una figura che non proviene dalle file della politica. Il pressing sulla presidente di Confindutria Emma Marcegaglia sarebbe già cominciato.
Fantapolitica? Si accettano scommesse.