La rivoluzione dei diti medi – a bocce ferme…

La rubrica settimanale di Eugenio Azzinnari. Scorretta, inutile, dissacrante e provocatoria

A bocce ferme, dopo la tornata elettorale delle settimane scorse e a prescindere dai risultati di Domenica, emerge un dato davvero importante: non esiste più la destra, non esiste più la sinistra. L’ultimo manifesto di tali categorie rimane immortale nel testo di Gaber.

Oggi i nuovi soggetti politici si frammentano in tante varianti, troviamo la politica della figa, con l’aspirante candidata al seguito Daniela Santanchè a raccogliere l’eredità berluschina della pornocrazia. Poi ci sono i fronti della politica degli ectoplasmi, da Casini a Bersani, entità metafisiche in grado di riscaldare il seggio in parlamento, pronti a rilasciare la consueta intervista al TG delle 20, quelli insomma che per quieto vivere si mettono a capo di un partito o di un polo per puro hobby. Poi ci sono gli antiberluschini, quelli che da quando il cavaliere non c’è più, non sanno più cosa dire e che quindi stanno zitti. Nell’equazione, metaforicamente, Di Pietro era L’agente Smith e Berlusconi Neo, l’eletto. O viceversa, intendiamoci. Per fortuna, ed è ciò che è più importante, si sono eliminati da soli. Poi troviamo gli agenti folletto, Vendola, Maroni, coloro insomma che devono vendersi per forza, vestiti benissimo, come i puri della politica!! Che pena! E che cretini.

Adesso ci sono i tecnici che tradotto è: “Facciamo misure impopolari perché è quello che i politici, pur di non sacrificare la loro faccia (e i loro voti)  non farebbero mai . Nel frattempo però strizziamo l’occhiolino a tutte le lobby che in qualche modo sono legate a noi.”

E alla fine c’è il fronte dell’antipolitica. O meglio, quello che i giornali hanno etichettato come antipolitica. I grillini, per intenderci.

Quello che tale rubrica si chiede è: ma se la politica non esiste, può esistere l’antipolitica? E’una equazione che non esiste. Poi, scusate, ma perché i grillini sono quelli dell’antipolitica? Mi hanno insegnato, alle scuole elementari, che la politica è un servizio al servizio dei cittadini, della comunità, della polis. Da Reggio Emilia a tutte le altre città, probabilmente, con le loro battaglie, gli unici che interpretano la politica “correttamente” sono proprio i grillini non credete? Peccato che il loro sia un modello vittima di se stesso. Nel senso che, secondo le loro idee innovativamente preistoriche, non dovremmo prendere treni ad alta velocità, dovremmo smaltire i rifiuti facendo affidamento al mago Copperflield, e dovremmo puntare ad un piano energetico tutto loro. Insomma il mondo dei grillini somiglia molto a quello dei Flinstones.

A bocce ferme, questa riflessione sulla crisi della politica (e dell’antipolitica) pone una domanda: la crisi economica è una conseguenza o una causa? Un po’ come l’uovo o la gallina.

L’Europa sta crollando, L’italia sta crollando, la mancanza di idee e di leader ne è la causa? Nel precedente numero, questa rubrica ha toccato un tema abbastanza forte: l’esasperazione delle persone portate allo stremo perché costrette a pagare, con una pressione fiscale mai vista prima, delle colpe di questa sfigata classe dirigente che ha sbagliato e che con le proprie scelte e ci ha portato in un labirinto senza via d’uscita.

Quanto sopporteremo questa situazione?

Tantissimi auguri al portale 7per24 per il suo primo anno! Complimenti davvero per l’ottimo lavoro e grazie, a nome di tutti i lettori di questa rubrica, per l’ospitalità in piena e totale libertà.

La rivoluzione dei diti medi. Reggio Emilia.

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