Sempre più evidenti, sulla carta, i segni della ripresa ma lItalia è sempre più a due velocità e l’uscita del tunnel sarà, nella migliore delle ipotesi tra non meno di tre-quattro anni. Data da segnare sul calendario decennale, 2019 per l’Emilia Romagna, 2027 per la nazione.
Parole, e numeri, di Unioncamere regionale che tracciando il bilancio del 2016 sull’industria manifatturiera, ha rimarcato come il Pil emiliano-romagnolo sia cresciuto dell’1,4%, la produzione industriale dell’1,7% e la crescita produttiva generale dell’1,5%.
Secondo Istat però, l’occupazione ha chiuso con una flessione industriale dello 0,7% anche se il saldo complessivo è positivo col 2,5% in più rispetto al 2015 ovvero 49 mila occupati in più.
E le previsioni? Quelle che dicevamo: i dazi di Trump, la Brexit, la concorrenza dei grandi colossi asiatici e la fisiologica instabilità politica interna, spostano di continuo la lancetta dell’orologio del “ritorno al futuro”.