La Regione Emilia-Romagna dismette le proprie quote in otto società partecipate. L’operazione si svolgerà da qui a un anno. Si tratta dei tre centri agroalimentari di Bologna (Caab), Parma (Cal) e Rimini; si aggiungono Piacenza Expo, le terme di Castrocaro e Salsomaggiore, Infrastrutture fluviali srl e la già liquidata Società attracchi parmensi. La Regione mantiene invece le proprie partecipazioni all’interno dell’Aeroporto Marconi, in Irst (Istituto scientifico romagnolo per la cura dei tumori), nelle fiere di Bologna, Parma e Rimini, nel Porto intermodale di Ravenna, in Banca Etica e in Reggio Children.
Dalla vendita delle quote oggi in capo alla Regione sono previsti risparmi per 9 milioni di euro e un’entrata fino a 11 milioni.
La riorganizzazione prevede anche la fusione di quattro società in house: Ervet e Aster da una parte per quanto riguarda i servizi per le imprese e i territori, e Lepida e Cup 200 a proposito dell’Ict. Per quanto riguarda i trasporti, in Fer (Ferrovie Emilia-Romagna) e Apt sarà attuato un percorso di riordino senza toccare l’attuale assetto societario, mentre sarà dismessa la quota regionale in Fbm (Finanziaria Bologna metropolitana). Nella sanità, il precedente progetto che prevedeva di riassorbire i servizi di prenotazione delle prestazioni all’interno delle singole aziende è stato sostituito da un nuovo progetto. E’ infatti allo studio la trasformazione di Cup 2000 in una società consortile composta dalle aziende sanitarie che attualmente ricevono i servizi, evitando così l’apertura di procedure concorsuali e mantenendo i posti di lavoro attuali.
Quanto al settore fieristico, alla dismissione della partecipazione in Piacenza Expo (in cui viale Aldo Moro detiene l’1% delle quote) corrisponderà un assorbimento di quella fiera all’interno di una delle compagini societarie fieristiche già esistenti (Bologna o Parma) in vista della successiva holding unica regionale.
Il piano di riordino sarà approvato dalla giunta nella prossima seduta dell’11 aprile e si realizzerà in un periodo compreso tra gli otto e i 12 mesi. La giunta regionale prevede garantire l’occupazione di tutti i dipendenti: le sole società in house hanno in totale 960 lavoratori.