Firenze – Sono diciannove adesso e si punta quasi al raddoppio, con trentanove persone complessivamente in avvalimento. La Regione assegnerà parte del proprio personale alla procura generale e alle procure territoriali, con l’assenso chiaramente dei dipendenti interessati, : un aiuto per smaltire l’arretrato e contribuire ad una giustizia più veloce ed efficace anche nel recupero di pene pecuniarie ed evasione fiscale, tre priorità tra i progetti a cui la Regione potrà collaborare.
L’intesa, che è stata siglata stamani (lunedì 8 aprile), scadrà il 30 settembre 2025, termine naturale dell’attuale consiliatura regionale, e si situa nel solco dell’esperienza maturata in questi anni attraverso protocolli che nel tempo, fin dal 2015, hanno permesso l’avvalimento di personale regionale alle procure, alla Corte di appello di Firenze e dei tribunali di Firenze, Pistoia e Prato per il contrasto al lavoro sommerso e sulla vigilanza e sicurezza sui luoghi di lavori, alla procura generale e alle procure di Firenze, Arezzo, Grosseto e Siena sulle attività di prevenzione e repressione delle frodi agroalimentari e alle procure generali e alle Corti di appello di Firenze e Genova e dei tribunali di Massa e Lucca all’interno del progetto sulla sicurezza del lavoro nelle cave ed aziende del marmo.
“Nel nostro statuto – ricorda il presidente della Toscana, Eugenio Giani – tra gli obiettivi a cui deve tendere la Regione ci sono la promozione dello sviluppo economico e la realizzazione del principio di buona amministrazione a tutti i livelli. Ed è evidente che una maggiore efficienza degli uffici giudiziari del territorio regionale comporterà positivi riflessi per lo sviluppo economico delle realtà territoriali e la loro competitività: in particolare per le aziende, che potranno contare su una giustizia da i tempi certi, per le attività produttive e per gli investimenti. Puntiamo ad un rapporto sempre più produttivo con le Procure, che finalizza tutto anche alla sicurezza dei luoghi di lavoro e ad una giustizia sempre più aperta al cittadino”.
Non casualmente nell’accordo si fa riferimento anche alla legge regionale n. 40 del 2009, sulla semplificazione e trasparenza dell’attività amministrativa, e alla legge regionale n. 28 del 2019 , che definisce forme di collaborazione interistituzionale in tema di sicurezza del lavoro, ambiente, salute e cultura della legalità.
Il protocollo siglato prevede che la Procura generale presenti alla giunta regionale i progetti redatti dai propri uffici giudiziari con richiesta di assegnazione di personale e che la giunta si esprima attivando le procedure per l’assegnazione di personale (proprio od anche delle aziende sanitarie). I dipendenti che in virtù di precedenti protocolli già lavorano negli uffici giudiziari potranno essere rinnovati nel distacco qualora ci sia il consenso di ambo le parti.
Soddisfatto il procuratore generale di Firenze Ettore Squillace Greco. “Sono contento che si sia arrivati al rinnovo del protocollo in tempi tali da assicurare una continuità nel servizio da parte del personale regionale che è già assegnato agli uffici giudiziari” commenta. “C’è una grave carenza di personale e di mezzi che affligge la giustizia in Italia – aggiunge -. In Toscana, come ho comunicato all’inaugurazione dell’anno giudiziario, ci sono uffici in cui la carenza di personale amministrativo sfiora il cinquanta per cento e in questa situazione non si può amministrare giustizia in tempi ragionevoli. Il rinnovo di questo protocollo costituisce un significativo esempio di collaborazione istituzionale diretta a produrre effetti concreti”.
La Regione aiuta le Procure con unità volontarie del proprio personale
Il procuratore generale Squillace Greco: “Uffici con il 50% di personale in meno”