Parma – Spesso ho scritto brevi articoli nel (vano?) tentativo di stimolare un minimo di razionalità nei nostri comportamenti in situazioni normalmente incontrate nella vita, Questo non deve farci perdere di vista che esistono casi ben più ampi e drammatici di crisi della ragione in comportamenti collettivi. Una ragione distorta e perversa ha segnato, nel passato, e fino ad oggi, le società umane.
Solo qualche esempio.
I campi di sterminio nazisti erano organizzati razionalmente; le ferrovie che trasportavano i prigionieri ai lager funzionavano perfettamente, il metodo per assassinarli era efficiente (Zyklon B della Bayern e “docce” sigillate), il modo per liberarsi delle migliaia di cadaveri molto efficiente (forni crematori): la caccia all’ebreo proseguì con fanatismo anche quando per la Germania tutto era perduto e l’Esercito Rosso era già vicino al rifugio di Hitler.
E’ il mostro uscito dalla ragione perversa.
Stati Uniti e Unione Sovietica, al massimo della competizione per la supremazia nucleare, hanno accumulato arsenali che hanno toccato un massimo di decine di migliaia di bombe.
Numeri incomprensibili, anche nel quadro dell’allora imperante strategia della “Mutua distruzione assicurata”.
Le due superpotenze del secolo scorso hanno sviluppato bombe di potenza inaudita, fino a oltre 10 megaton, ossia eqivalente all’ esplosione di dieci milioni di tonnellate di tritolo. Nessuno scenario di guerra, neanche il più tremendo, può contemplare l’impiego di una bomba di tale potenza.
Esempi di una ragione sfuggita di mano e stravolta.
Tra l’aprile e il luglio 1994 nel piccolo stato del Ruanda si scatenò una feroce caccia all’uomo: gli abitanti di etnia Hutu massacrarono a colpi di macete e di arma da fuoco tutti gli abitanti di etnia Tutsi che poterono scovare; si valuta che il numero dei morti abbia toccato il milione: uomini, donne, vecchi, bambini. Esseri umani che per lungo tempo avevano convissuto fianco a fianco, sia pure a volte con contrasti politici.
Difficile in questo caso trovare un barlume di ragione.
Gli istinti perversi oscurano ogni segno di umanità.
Negli Stati Uniti ci sono più armi che abitanti. Trovano la morte in media quasi cento persone al giorno, di cui 7 bambini o ragazzi sotto i 19 anni. Nel 2016 i morti sono stati quasi 40.000 su 324 milioni di abitanti. Questi sono fatti noti.
Meno noto è un tipo di reazione tra la popolazione che si sente minacciata: mentre continua lo sterile dibattito sulla restrizione del possesso di armi da fuoco, dopo la sparatoria nella scuola Sandy Hook di Newtown, dove un ragazzo uccise 6 donne e 20 bambini, prima di togliersi la vita, molti genitori americani, per proteggere i loro figli, hanno iniziato a dotarli di zaini e giubbotti antiproiettile.
In seguito a ciascuna di queste stragi, le aziende che producono questi oggetti vedono una crescita straordinaria dei loro profitti.
Si tratta di paradossi di una ragione distorta.
Di fronte a tali drammatici esempi fa sorridere l’ingenuità di chi crede agli oroscopi, agli alieni, o a cure miracolose.